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Cronaca

Massaggi orientali e piccanti in città, intervengono i carabinieri

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Cristiano

Massaggi orientali e a dir poco piccanti quelli che si verificavano all’interno di un locale. Sono dovuti intervenire i carabinieri che hanno avviato le loro indagini

Carabinieri (Ansa Foto)

A quanto pare erano giunte troppe voci in merito a quello che si verificava all’interno di questa attività. Tanto è vero che i militari si sono presentati all’interno dello stesso. Fino a quando non hanno colto di sorpresa la proprietaria. Quest’ultima è stata colta con le “mani in pasta”. Facciamo, però, un po’ di chiarezza. Ci troviamo a Roma, precisamente in via Marsala. I carabinieri hanno arrestato una cittadina cinese di 51 anni. Per lei le accuse sono molto gravi visto che stiamo parlando di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Si tratta di una donna incensurata. Nei guai anche un uomo di 43 anni, anche lui cinese. Per quest’ultimo sono scattate le manette per resistenza a pubblico ufficiale. In piazza Vittorio Emanuele, alla vista dei militari, prima li ha colpiti e poi ha cercato di divincolarsi senza successo. Sono accusati di essere i promotori e gestori di questa attività che si “occupa” di reclutare connazionali che forniscono prestazioni sessuali. In quattro appartamenti: 2 ubicati a Roma, 1 a Pomezia e 1 a l’Aquila.

Roma, chiusa attività di massaggi orientali a luci rosse

Chiuso locale a luci rosse a Roma (Ansa Foto)

C’è chi gestiva la pubblicità su internet ed anche organi di stampa. Non solo: la donna, finita in manette, era quella che gestiva proprio gli appuntamenti dei clienti. Proprio nel momento in cui sono arrivati i carabinieri, gli stessi hanno visto un cliente che consegnava del denaro alla donna con la speranza di appartarsi con un’altra.

Oltre all’appartamento, sono stati sequestrati ben 10 telefoni cellulari, 3.300 euro in contanti, materiali che servono per la prostituzione, rendiconti e documentazione probante. Per i due cinesi si sono aperte le porte del carcere. In attesa ovviamente della convalida. A decidere sarà il Tribunale della Capitale che ha disposto il carcere per lui, domiciliari per lei.

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