Ci trasferiamo in Toscana e per la precisione ad Empoli, in una scuola dei ragazzi si sono vestiti da ballerine per l’inclusività.
E’ successo proprio questo all’Istituto Virgilio di Empoli, secondo quanto riporta il Giornale.it pare che un gruppo di ragazzi si siano vestiti da donne e viceversa in nome dell’inclusività di genere.
In particolare la scuola ha aderito ad un progetto che prevede degli incontri di “Vouging – ballo di comunità Lgbtqia+”, che si pone come obiettivo quello della parità di genere e della riduzione delle disuguaglianze. Pare però, sempre secondo quanto riporta il Giornale che non sia tutto oro quello che luccica.
Sembra infatti che ad avere aderito al progetto sia stata la professoressa di ginnastica rendendo inseguito obbligatorio il corso che dovrebbe appunto partire a breve con la partecipazione anche di alunni minorenni.
Maschi vestiti da ballerine, sul piede di guerra la Deputata Chiara La Porta
“La professoressa di educazione fisica ha comunicato al ragazzo che il corso è obbligatorio e che nella prima lezione gli studenti dovranno fare due ore di ballo in cui si scambieranno i ruoli, i maschi saranno vestiti da femmina e viceversa. Non ci sono opzioni di uscita né la possibilità di dissociarsi” sono queste le parole che arrivano come reclamo da parte della studente coordinatrice, sempre secondo quanto di legge sul Giornale.
Pare infatti che questo progetto, all’interno dell’Istituto Virgilio di Empoli, abbia scatenato non pochi malumori, gli stessi che arrivano dal Deputata di Fratello d’Italia Chiara La Porta, lei ha presentata un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione: “Si chiede se ritiene opportuno che dei ragazzi minorenni a scuola vengano costretti, in orario di lezione, a prendere parte a lezioni di ballo Lgbtqia+, con cambio di vestiti fra maschi e femmine”.
Delle parole davvero moto chiare che sono poi continuate anche con il suo intervento per il Giornale, a cui ha detto: “È inaccettabile e lesivo delle libertà personali obbligare dei ragazzi minorenni a seguire un corso in cui ci si scambiano ruoli e vestiti e dal quale non sarebbe possibile nemmeno astenersi e che sembra possa influire addirittura sulle valutazioni finali dell’andamento scolastico” e ancora: “Questi tipi di progetti non sono altro che l’ennesimo tentativo di inculcare e diffondere la teoria gender nelle scuole. Un metodo che lede gravemente la libertà educativa dei genitori”.