Festeggia la sconfitta dell’Iran, viene ucciso dalla polizia

Stava festeggiando la sconfitta dell’Iran nella serata di ieri, viene ucciso dalla polizia

Tifoso dell'Iran ucciso dalla polizia
Iran (Foto LaPresse)

Una notizia che lascia, ancora una volta, senza parole. Ennesimo omicidio che si è verificato in Iran. Questa volta, ad essere ucciso, è un ragazzo di solamente 27 anni. E’ accaduto ad Anzali. Ad ucciderlo le autorità locali. La notizia ha fatto il giro del web in pochissimo tempo. Secondo alcuni testimoni pare che la vittima sia stato ucciso mentre si trovava in strada. E’ stato ammazzato da un colpo d’arma da fuoco. Proprio mentre stava festeggiando la sconfitta e l’eliminazione del suo Paese dai Mondiali in Qatar (contro gli USA per 1-0). Un colpo alla testa è stato fatale. Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare visto che è deceduto durante il trasporto in ospedale.

A riportare la notizia è stato il quotidiano ‘Iran International‘. La vittima si trovava in auto con la sua fidanzata. Su Twitter è diventato virale l’hashtag #MehranSamak. Non si tratta affatto del primo episodio che si verifica nel Paese. Proprio nell’ultimo periodo i poliziotti sono stati al centro di numerose polemiche per quello che hanno fatto. Soprattutto in merito all’uccisione della giovane Masha Amini, uccisa anch’essa dalle autorità per non aver indossato il velo. All’inizio del mese di novembre era diventato virale il filmato di un uomo selvaggiamente picchiato dalla polizia.

Iran, ucciso dalla polizia dopo match con gli USA

Tifoso dell'Iran ucciso dalla polizia
Iran (Foto LaPresse)

Una notizia che macchia di sangue la competizione Mondiale ancora in atto in Qatar. La tensione nel Paese è altissima. Già dalla prima giornata del torneo quando i calciatori si erano rifiutati di cantare l’inno in segno di protesta per quello che sta accadendo appunto a Teheran. Una azione che non è passata inosservata dallo stesso governo.

Tanto è vero che, secondo quanto riportato dall’emittente televisiva ‘CNN‘, ci sarebbero state delle minacce nei confronti delle famiglie dei calciatori se non avessero cantato l’inno nella serata di ieri (eseguito normalmente). In merito a tutto questo erano scattate le proteste sia sui social network ma anche coloro che erano presenti allo stadio. Dagli spalti, buona parte, hanno fischiato durante il momento dell’inno.

Gestione cookie