Secondo quanto riferisce il noto network americano, dopo la partita con lâInghilterra, i giocatori sono stati minacciati da funzionari del regime
LâIran è fuori dai Mondiali, la sconfitta contro gli Stati Uniti dâAmerica, in una partita dai mille significati, soprattutto extra calcistici, è stata la parola fine allâavventura in Qatar della selezione allenata da Queiroz. Ma la partecipazione dellâIran al Mondiale ha creato spunti di dibattito e discussione piĂš per quanto accaduto fuori dal campo. Dallâinno nazionale silenziato nella prima partita contro lâInghilterra, alle lacrime dei tifosi sugli spalti. Un turbine di emozioni figlio di quanto sta accadendo nel Paese da qualche mese. Le proteste furiose di parte della popolazione per causate dalla morte di Masha Amini, uccisa dalla polizia politica, a settembre, poichĂŠ non indossava il velo in modo corretto.
La nazionale iraniana sâè dimostrata solidale con le proteste e il malcontento della popolazione e questo deve aver fatto infuriare le autoritĂ della Repubblica Islamica, almeno secondo quanto riferisce la CNN. Il noto network americano, infatti, racconta, tramite una fonte impegnata nella sicurezza del torneo, di minacce dirette ai giocatori di Queiroz. Dai palazzi del potere di Teheran sarebbero arrivati messaggi chiari e senza possibilitĂ alcuna di interpretazione. Dopo la partita contro lâInghilterra e alla vigilia di quella con il Galles, i giocatori dellâIran sarebbero stati convocati per un incontro con alcuni membri del corpo delle guardie rivoluzionarie.
I funzionari del governo di Teheran avrebbero riferito che, in caso di ulteriori gesti di dissidenza, come quello di non cantare lâinno nazionale, o dare credito alle proteste in atto nel paese, membri delle famiglie dei giocatori sarebbero stari arrestati e sottoposti a tortura. Non solo. Contro il Galles, nella seconda giornata, il regime avrebbe inviato in Qatar molti finti tifosi per creare un artefatto clima di sostegno alla squadra, senza far riferimento a quanto accade nel Paese. Nessuna conferma, ovviamente, è arrivata dalla federazione iraniana o da fonti interne allo spogliatoio.Â