Il quotidiano milanese traccia la situazione dalle pensioni alle famiglie. I capigruppo di maggioranza: da noi pochi emendamenti
Soldi inaspettati, ma c’è un problema, come gestirli. Come spendere 400 milioni di euro. Deputati e senatori, nel poco tempo a disposizione, dovranno affrontare anche questo impegno nel corso dell’iter di approvazione della legge di Bilancio, scrive il CorSera. Il governo come di consueto ha accordato ai gruppi parlamentari uno stanziamento per le misure e gli interventi a corredo della manovra. Quest’ anno le risorse a disposizione sono appunto 400 milioni, la metà di quanto stanziato negli ultimi due anni. «Il motivo è semplice – spiega Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera – c’è un terzo di parlamentari in meno rispetto alla scorsa legislatura. Si aggiunga che buona parte delle risorse della manovra sono impegnate per fare fronte al caro bollette». Meno soldi, insomma, rispetto al passato, con la prospettiva, già esclusa dalla premier Meloni, di «assalti alla diligenza» per sponsorizzare iniziative personali dei deputati, piuttosto che misure «impresentabili» agli occhi della Ragioneria generale.
L’intento di scongiurare mance elettorali passa per lo schema operativo che i capigruppo delle quattro forze di maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati di Maurizio Lupi) intendono adottare. Il primo atto è la suddivisione del «tesoretto» con le forze di opposizione che si vedranno assegnare non più di 140 milioni, ossia circa il 35% dei soldi a disposizione (l’Alleanza Verdi e Sinistra dopo quanto accaduto a Ischia, propone, insieme al Pd, di destinare tutto il tesoretto «per la messa in sicurezza del territorio»).
Una divisione di soldi che dovrà essere fatta con saggezza
I restanti 260 milioni saranno ripartiti all’interno della maggioranza, ma «tenendo conto del peso politico delle singole forze», spiega Foti. Il passo successivo sarà l’individuazione delle misure. Il lavoro è in corso, con la costante raccomandazione dei capigruppo di evitare una moltitudine di emendamenti destinati a ingolfare l’iter della manovra. «Ideale sarebbe limitarsi a tre quattro proposte di modifica per gruppo, che verranno poi segnalate e accolte», dice Foti. Un auspicio analogo arriva dalla Lega che punta a «massimo otto emendamenti segnalati su interventi e misure che si configurino come strutturali, concentrando così le risorse». Tra i desiderata del gruppo leghista, guidato alla Camera da Riccardo Molinari, figurano l’abbassamento dei requisiti per accedere alla pensione e un intervento che ampli la platea dei beneficiari della flat tax.
Fratelli d’Italia per voce dello stesso Foti sta pensando a un intervento che destini «35-40 milioni di euro alla polizia penitenziaria, vista la carenza di uomini e mezzi». Anche il capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi, sembra disposto a evitare operazioni di piccolo cabotaggio, puntando sull’aumento degli aiuti per le famiglie numerose e detassando gli aumenti di stipendio fino a 200 euro per i dipendenti. Dal versante di Forza Italia l’indicazione di Alessandro Cattaneo, capogruppo a Montecitorio, è corredata da una puntualizzazione: «Faremo emendamenti migliorativi». Fatta questa premessa l’elenco delle proposte di Forza Italia parte dal miglioramento della norma sulla detassazione per l’assunzione di giovani e prosegue con l’aumento delle pensioni minime. Nella lista figura anche la volontà di intervenire su superbonus al 110% e sblocco dei crediti.