I tedeschi vincono la prima partita del loro girone troppo tardi per poter sperare di passare alla fase a eliminazione diretta: agli ottavi vanno Giappone e Spagna. Inutili le reti di Gnabry, Havert (doppietta) e Fullkrug
Un po’ sfortunata, quello sì. Ma ci ha messo tanto del suo. La Germania saluta i Mondiali in Qatar dopo appena tre partite del girone e quattro punti collezionati. Prima la clamorosa sconfitta con il Giappone all’esordio, poi il pareggio con la Spagna e adesso una vittoria inutile con la Costa Rica per 4-2.
Una spedizione disastrosa, di cui i tedeschi si ricorderanno solo per la foto di squadra di protesta (per l’impossibiità di utilizzare la fascia di capitano “One Love”) con la bocca tappata prima del match iniziale contro i giapponesi e per aver giocato la prima gara in assoluto ai Mondiali arbitrata da un arbitro donna, la Frappart. Quella con il Costa Rica, appunto.
La partita era cominciata bene, con la rete di Gnabry al 10′ che sembrava far pensare a una passeggiata di salute, con la possibilità di concentrarsi sulle notizie in arrivo dall’altro campo, dove intanto si giocava il match tra Spagna e Giappone. I vari tentativi di raddoppiare di Musiala, Muller e lo stesso Gnabry si sono però rivelati vani e il primo tempo si è chiuso su un pericoloso 1-0, con tanto di miracolo di Neuer su Spence.
Nella ripresa, poi, un’altalena di emozioni, alimentate psicologicamente pure dalle informazioni dall’altro stadio. Prima il potenziale dramma sportivo della rimonta subita, con Tejeda e Vargas che tra il 58′ e il 70′ sono riusciti a ribaltare il risultato (dando virtualmente alla Costa Rica il passaggio del turno a discapito della Spagna). Poi la reazione d’orgoglio, con la doppietta di Havertz al 73′ e all’85’, più la rete di Fullkrug all’89’, che hanno consentito di salutare con una vittoria per 4-2 il Qatar. Tre punti amari, inutili, perché la Spagna che “non voleva fare calcoli” perde con il Giappone e chiude al secondo posto (grazie alla miglior differenza reti rispetto alla Germania stessa), evitando così lo scontro con la Croazia agli ottavi e trovando sulla sua strada il Marocco. D’altronde il destino e il futuro nei Mondiali qatarioti della nazionale tedesca non dipendevano solo da lei. Il cammino se l’era complicato prima.