“Prima più libertà per i contanti, poi torneremo sulla previdenza”

Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari ha concesso un’intervista a La Stampa: “L’energia è la prioritò”

L’impianto della legge di bilancio «è quello giusto», riconosce il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. E i margini di correzione «sono stretti, perché le risorse disponibili sono poche e il grosso è stato giustamente messo per contrastare il caro energia, ma c’è sempre qualcosa che può essere migliorato. E quello che non ci può rendere troppo soddisfatti, ad esempio, è il capitolo pensioni». Vi aspettavate di più? «Per noi era importante riconfermare l‘Ape sociale e Opzione donna. E abbiamo dato un segnale sulla Fornero con un anticipo di quota 41 per 50mila pensionandi. Nel programma avevamo quota 41 per tutti; per esigenze di bilancio, però, non ci si potrà mettere mano adesso, anche se avevamo aspettative alte».

Il deputato
Riccardo Molinari lascia Palazzo Chigi al termine della riunione sulla legge Bilancio tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di maggioranza,(Ansa)

Le avevano anche i vostri elettori. «C’è l’impegno a tornare sul tema appena possibile, e alcune piccole modifiche si possono fare. Stiamo anche spiegando che la priorità, in questo momento, è il caro energia. Facciamo quello che si può». Le opposizioni la definiscono una manovra pro evasori. A partire dal tetto al contante alzato a 5 mila euro. «Non c’è alcun legame tra l’aumento della soglia del contante e l’evasione. È una questione di libertà. La sinistra ha una visione dello Stato “controllore“, che vede nel commerciante un presunto evasore, mentre noi riteniamo che l’innalzamento del tetto permetta di riconquistare la clientela straniera che sceglie di spendere altrove sui beni di lusso».

Dal tetto ai 60 euro fino al limite del contante

Il capogruppo
La parte fondamentale della Lega dal segretario Salvini, al ministro Giorgetti al capogruppo Molinari (Ansa)

Avete tolto l’obbligo di pos per i pagamenti sotto i 60 euro. Su questo, l’avvertimento è arrivato dall’Europa. «Il nostro obiettivo è andare incontro alle richieste degli esercenti. C’è un problema con le commissioni bancarie troppo alte, tanto da azzerare, in alcuni casi, il profitto dei commercianti. In questo modo, quando ci siederemo al tavolo con le banche per chiedergli di abbassare le commissioni, avremo più forza». Ma togliete al consumatore la libertà di pagare come vuole. «Chi compra può scegliere dove comprare, non deve per forza andare in quel negozio dove non si accetta la carta. È una misura che inciderà soprattutto sui negozi di vicinato, non sui supermercati o sulle grandi catene».

Per le cartelle sopra i 1000 euro si rateizza in 5 anni senza interessi. Non si dà un segnale negativo a chi paga in tempo le tasse? «Parliamo delle cartelle di gente che non può pagarle. Il costo delle procedure di riscossione è alto. Meglio riordinare i bilanci dello Stato. E ci sarà una sanzione del 5%. Dopo il Covid, con i negozi chiusi e queste bollette, se possiamo andare incontro ai contribuenti lo facciamo. Anzi, andrebbe fatta una correzione». Quale? «Si dovrebbero allungare i termini di rateizzazione oltre i 5 anni. Secondo i commercialisti sono troppo pochi. Un altro tema su cui intervenire è il comparto sicurezza: servono più risorse per implementare i corpi di polizia» A Calenda questi temi non piacciono, ma vuole dare una mano sulla manovra. Fa bene Forza Italia a chiudere la porta? «È positivo che l’opposizione, in un momento di difficoltà del Paese, abbia questo atteggiamento. Capisco però l’irritazione di Forza Italia, perché c’è un elemento malizioso: Calenda candida in Lombardia Letizia Moratti e rubare voti al centrodestra sarebbe più difficile se avesse con Meloni un atteggiamento pregiudizievole

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