Il centrocampista, da quando ha cominciato a vestire la maglia della nazionale tedesca, ha collezionato solo fallimenti e delusioni…
Troppo giovane quando c’era da prendersi la gloria, sollevare al cielo la Coppa del Mondo, ma abbastanza vecchio per vivere a pieno le pagine dolorose degli ultimi anni. Joshua Kimmich è nato nel 1995 e nel 2014, quando la Germania diventava Campione del Mondo in Brasile, aveva solo 19 anni, grande promessa del calcio tedesco, ma a casa a guardare Klose e compagni trionfare. Poi è arrivata la ribalta con il Bayern Monaco, meritatissima perché Kimmich è uno dei migliori nel suo ruolo, ma pure tante delusioni con la nazionale. L’eliminazione ai gironi nei Mondiali di Russia, quando la Germania arrivò addirittura ultima nel girone con Svezia, Messico e Corea del Sud. Poi l’eliminazione, agli ottavi di finale, a Euro 2020, patita contro l’Inghilterra.
Infine un’altra tremenda disfatta, quella in Qatar, con la Germania sbattuta fuori dal Giappone. Un filotto negativo atipico per la Mannschaft, una nazionale abituata se non a vincere, comunque ad arrivare in fondo alle competizioni alle quali partecipa. Una serie alla quale ha partecipato anche Kimmich che ora mastica amarissimo: “Per me, a livello personale, è la giornata peggiore della mia carriera. Ho paura di cadere in un buco nero. Sono cose che ti fanno pensare, questi fallimenti si ripercuotono anche sulla mia persona. Abbiamo fatto un casino nel 2018, poi l’anno scorso abbiamo fallito anche agli Europei”, ha detto sconsolato ai media tedeschi dopo la partita vinta, inutilmente, contro il Costa Rica.
Kimmich che con il Bayern miete successi in patria e nel 2020 ha vinto tutto anche in Europa e nel Mondo, proprio sotto la guida di Flick, oggi ct della nazionale, è però finito sul banco degli imputati dell’opinione pubblica tedesca. Poca leadership, poca capacità di farsi carico delle responsabilità, di questo vengono accusati i nuovi senatori, responsabili di una serie negativa mai vista in Germania.