Obbligo vaccinale per over medici e over 50: la decisione della Corte Costituzionale

Dopo una camera di consiglio lunghissima (superiore alla durata dell’udienza), è arrivata la decisione, destinata ad inasprire le polemiche

Una decisione attesa e che, come da previsione, sta già facendo discutere: la Corte Costituzionale salva l’obbligo del vaccino anti-Covid, introdotto dal governo Draghi nel 2021, per alcune categorie professionali e gli over 50. La Consulta ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari, con undici ordinanze. Così tante da richiedere la nomina di tre relatori, i giudici Augusto Barbera, Stefano Petitti e Filippo Patroni Griffi e da spingere l’Avvocatura dello Stato ad affidare a suoi tre rappresentanti – Enrico De Giovanni, Federico Basilica e Beatrice Gaia Fiduccia – le ragioni del governo.

LA Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale – notizie.com20221202

Alla fine, dopo una camera di consiglio lunghissima (durata più dell’udienza), la Corte Costituzionale ha messo un punto fermo sulla delicatissima materia dei vaccini anti Covid, salvando l’obbligatorietà introdotta dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali (operatori sanitari, professori, forze armate) e le relative sanzioni per chi non si adeguava con l’obiettivo di contrastare la diffusione della pandemia. Le misure hanno portato in questi mesi un numero impressionante di italiani nelle piazze: sono oltre due milioni, le persone che hanno deciso di non vaccinarsi nonostante rientrassero nelle categorie vincolate al rispetto subendo la sospensione del lavoro.

Tanti i dubbi portati avanti dai tribunali di Brescia, Catania e Padova, dal Tar della Lombardia e dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia. Alcuni riguardavano la stessa legittimità dell’obbligo, altri la proporzionalità delle sanzioni, soprattutto con riferimento ai lavoratori a distanza, e la sicurezza dei vaccini. La Corte ha respinto tutte le questioni sollevate sia pure con modalità diverso. La Consulta ha in particolare ritenuto “non irragionevoli, né sproporzionate”, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. “Non fondate” sono state ritenute anche le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione dell’ assegno di mantenimento a chi sia stato sospeso; e ciò sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico.

Covid
Covid, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Non è stata invece affrontata nel merito perchè ritenuta “inammissibile, per ragioni processuali”, la questione relativa alla impossibilità, per gli operatori sanitari che non si erano vaccinati, di svolgere l’attività lavorativa anche se non avevano rapporti con il pubblico. La sentenza si pone in linea con la giurisprudenza della Corte che già nel 2018 si era pronunciata a favore dell’obbligo vaccinale in presenza di tre condizioni: se migliora la salute dell’individuo e della collettività, se le conseguenze sono tollerabili e se, in caso di danni ulteriori e non prevedibili, è previsto un equo indennizzo.

Inevitabili le discussioni e le polemiche: già ieri una cinquantina di no-vax erano presenti davanti alla Consulta inneggiando slogan e mostrando cartelloni.  Intanto è stato calcolato che tra gli over 50 sono oltre un milione e mezzo, per l’esattezza 1.693.294, gli italiani che non si sono vaccinati. La maggioranza di loro, 808.958, appartengono alla fascia di età tra i 50 e i 59 anni, che ha pure visto complessivamente un’adesione alla campagna per la prevenzione del Covid pari al 90,50%. I più ligi sono stati gli Ultraottantenni: 4.402.891 di loro, cioè poco più del 95% si sono sottoposti all’iniezione.

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