Pensioni: ecco cosa cambia e chi ci guadagna di più dal 2023

Nella nuova  legge di bilancio è previsto un nuovo sistema basato su sei fasce di reddito per l’adeguamento dei trattamenti pensionistici all’inflazione

Dal 2023 scatteranno degli aumenti record degli assegni per effetto del meccanismo di indicizzazione ai prezzi al consumo nel 2022. L’importo di una pensione al minimo così potrà salire di 38 euro netti al mese, quella da mille euro lordi invece di 52 euro netti e un assegno da 4mila euro mensili potrà arrivare a 150 euro netti in più.

Nel 2023 sarà rivoluzione per le pensioni –

La nuova legge di bilancio varata dal governo di Giorgia Meloni dovrà essere approvata ovviamente dai rami del Parlamento, ma la bozza con i 136 articoli divisi in 15 titoli è oramai pronta e uno di questi è riservato alle pensioni con novità importanti.

Una manovra che coinvolge anche i pensionati

La manovra sulle pensioni è ancora una bozza, ma le prime indicazioni prevedono un aumento progressivo nel 2023, insieme a un incentivo per coloro che decideranno di posticipare il ritiro dal mondo del lavoro. Dopo alcuni decenni, dall’inizio del 2023 scatterà una maxi-rivalutazione delle pensioni del 7,3%, calcolata in via provvisoria sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022. Ma, una volta fatte le verifiche per gli ultimi due mesi dell’anno solare in corso, le pensioni potrebbero addirittura essere rivalutate al rialzo, con tanto di assegno a conguaglio per i pensionati. Insomma potremmo essere davanti a una rivoluzione copernicana.

Le pensioni verranno indicizzate dal 2023 –

Un aumento progressivo

Se pare oramai certo che le pensioni subiranno finalmente un ritocco verso l’alto, è normale che l’adeguamento progressivo dei trattamenti pensionistici all’inflazione sarà basato su una divisione in sei fasce di reddito. Ad esempio, per le pensioni minime la rivalutazione sarà maggiorata all’8,8% che salirà poi al 10% per l’anno successivo. Dunque nel 2023 saliranno di 46 euro netti, andando a superare i 570 euro. Nel 2024 poi la cifra dovrebbe superare i 580 euro. Per le pensioni fino a 4 volte il minimo Inps (circa 2.100 euro lordi), la rivalutazione sarà del 100%, cioè il 7,3%, percentuale stabilita dal Ministero su base dell’inflazione calcolata dall’Inps, ciò significa che gli assegni da mille euro lordi cresceranno così di 73 euro lordi, per una cifra totale di quasi 950 euro l’anno. Le pensioni da 1.500 euro avranno invece un aumento di 75 euro netti, e le pensioni da 2mila euro di 100 euro netti. Per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo Inps, ladeguamento sarà all’80%, tra 5 e 6 volte del 55%, quelle tra 6 e 8 volte il minimo Inps, l’adeguamento arriverà al 50%, a scalare fino a quelle più alte.

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