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Cronaca

Maxi truffa scoperta dalla Polizia: cifra record, scattano le manette

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Francesco P

Perquisizioni, intercettazioni e arresti: la Polizia scopre la maxi truffa da parte di una vera e propria organizzazione e scattano le manette in 3 città.

La Polizia di Stato su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia ha eseguito perquisizioni personali, locali e informatiche a Milano e Brescia, nei confronti di sette persone appartenenti ad un’organizzazione criminale.

Truffa da mezzo milione scoperta dalla Polizia (AnsaFoto)

Li hanno intercettati e hanno seguito il loro modo di operare dopo una denuncia a Crotone, dove una delle vittime ha fatto emergere il meccanismo truffaldino. Il tutto prendeva il via attraverso l’utilizzo di e-mail e Pec apparentemente riconducibili ai principali istituti bancari italiani. 

Alle società oggetto dell’attenzione degli indagati veniva prospettata la possibilità di accedere a contratti di finanziamento per piccole e medie imprese garantiti da Cassa Depositi e Prestiti. La condizione imposta per incassare il prestito era la sottoscrizione di una polizza assicurativa, con versamento di premio unico iniziale corrispondente al 1,2% o 1,4% del valore della somma erogata. Il pagamento di tali premi confluiva di fatto su conti correnti esteri nella disponibilità degli indagati che al momento della concretizzazione dell’operazione e della stipula del contratto di prestito, sparivano.

Più di mezzo milione a disposizione dell’organizzazione

Intervento della Polizia dopo la denuncia per la truffa (Ansafoto)

L’attività avrebbe permesso all’organizzazione di incassare la somma di circa 500mila euro. Le perquisizioni hanno quindi fatto luce su un’attività fraudolenta che era in corso, e il personale della Polizia Postale di Crotone, con il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di quella di Milano e Brescia, coordinati dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha avuto modo diconsolidare le accuse.

Sono stati quindi sequestrati 20.000 euro in contanti nella disponibilità degli indagati e ancora carte di credito, dispositivi informatici e telefonici considerati, dagli investigatori, beni utilizzati per svolgere le truffe. Per le sette persone è stata richiesta l’applicazione delle misure cautelari dell’obbligo di dimora e della presentazione alla polizia giudiziaria, nonché del sequestro preventivo di quasi mezzo milione di euro.

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