Insieme guidano l’Emilia Romagna: ora saranno avversari nella corsa alla segreteria del Pd. Ecco le differenze tra Bonaccini e Schlein
Se fossero i protagonisti di un film, il titolo sarebbe scontato e verrebbe scelto in una ristretta cerchia: “C’eravamo tanto amati”… oppure “Fratelli, coltelli”, o tutto ciò che lascia intendere uno scontro fratricida. Stefano Bonaccini contro Elly Schlein. In palio la direzione e il futuro del Partito Democratico. Il Presidente della Regione Marche sfidato dalla sua vice. In una lotta che si annuncia dura, con (come da tradizione) le mille correnti del partito destinate a fare la differenza.
Insieme hanno lavorato di comune accordo, diventando un punto di riferimento per l’elettorato di centro sinistra e facendo dell’Emilia Romagna un progetto destinato ad essere ripetuto in ambito nazionale. Ma ora saranno pronti a scontrarsi in ambito nazionale. Cosa cambierebbe nello scenario politico italiano? Quali differenze ci sarebbero? Il dibattito è stato aperto: sui social molti si sono schierati, provando a tracciare una prima sostanziale differenza tra i due candidati. “Il Pd deve scegliere se diventare un partito di sinistra o di centro”, sentenziano in molti. Ma è proprio così?
I giornali vicini al centrosinistra si sono già esposti, provando a tracciare questo scenario: Bonaccini rappresenterebbe la linea più riformista, la Schlien, quella più progressista. All’interno del Partito Democratico è già iniziata la bagarre; anche alla luce delle (tante) differenze: storiche, personali e politiche.La Schein è più giovane di Bonaccini. Ha 37 anni, contro i 55 dell’attuale governatore emiliano: Schlein rappresenta da sempre l’ala più a sinistra del Partito Democratico (tanto che ad oggi non è ancora iscritta alle liste) mentre Bonaccini ne ha seguito tutto il progetto, sposandolo sia dall’inizio: ha preso nel 1990 la tessera del Pci, poi è passato al Pds, ai Ds ed infine al Pd. Lei è movimentista, lui sposa il quadro di partito. Lui ha radici contadini e legate alle difficoltà vissute dalla popolazione, che lei ha deciso di sposare pur non avendole mai vissute.
Cosa ne pensano all’interno del Partito Democratico? Quanto conteranno le correnti interne e da che parte stanno? Franceschini ha subito sposato la linea Schlein: i fautori della linea governativa (su tutti Nardella) pendono per Bonaccini. Secondo i sondaggi (ma l’ultimo era stato realizzato prima della discesa in campo ufficiale della Schlein) danno Bonaccini in testa. Secondo i dati di Euromedia del 16 novembre scorso, il leader dell’Emilia Romagna raccoglierebbe il 25,9% dei consensi tra gli elettori Pd, quattro punti in più rispetto alla sfidante Elly Schlein. Ma la “guerra in famiglia” è appena iniziata