Caro-Natale, per il Codacons si prevedono prezzi alle stelle

Sembra proprio prospettarsi un Natale molto costoso per tutti i consumatori, a rivelarlo è stato il Codacons.

La festa più bella dell’anno si avvicina e a differenza di quelli passati pare essere questo del 2022 un Natale all’insegna dei costi elevati, gli italiani infatti secondo quanto rivela il Codacons si dovranno preparare a dei conti più salati specialmente per i prodotti che serviranno per la fine dell’anno.

Caro-Natale
Caro-Natale, foto fonte Pixabay. Notizie.com

La prima brutta sorpresa arriva sul fronte di pandori e panettoni. Per quelli industriali si registrano aumenti in media del +37%, con punte per alcune marche del +59%”. Ma è anche caro-albero: i prezzi sono aumentati di circa il 40%” sono queste le parole del Codacons che ha analizzato i rincari dei listini delle catene commerciali. Si tratta di un vero e proprio caro- Natale che intaccherà diversi settori sempre legati al Natale: ma entriamo nel particolare e cerchiamo di saperne di più.

Caro-Natale: dal panettone alle luci di Natale, è aumento prezzi

Non sembrano esserci particolari dubbi, il Codacons ha confermato il caro Natale a partire dai panettoni e dai pandori che secondo gli ultimi dati disponibili valgono circa 700 milioni di euro all’anno per quasi 100 mila tonnellate di dolci. I rincari potrebbero essere pari a 260 milioni di euro. Ma non è tutto, rincaro anche sull’albero di Natale:

Mettendo a confronto i prezzi del 2021 di alcuni alberi sintetici venduti dalle principali catene commerciali, si scopre che quegli stessi prodotti sono oggi in commercio presso i medesimi punti vendita con aumenti attorno al +40%” e uguale per le luci di Natale: “Le luci e catene luminose, con incrementi medi del 25%, e per le classiche palline e decorazioni per l’albero di Natale, i cui prezzi salgono mediamente del 20%” ha poi affermato sempre il Codacons.

Caro-Natale, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Insomma un aumento dei prezzi esponenziale è quello che già da questi giorni si sta registrando e che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio le tasche degli italiani, la protesta arriva proprio dal Presidente Carlo Rienzi: “Per quanto riguarda i beni non alimentari, non tutti i beni natalizi sono di nuova produzione: i grandi esercizi rimettono infatti in commercio alberi e decorazioni natalizie degli scorsi anni, beni acquistati in grandi stock che non risentono dei maggiori costi di produzione e i cui prezzi non sono in alcun modo influenzati dalla crisi energetica. Crediamo la guardia di finanza debba intervenire con indagini su tutto il territorio volte a verificare le cause di tali abnormi rincari e sanzionare gli operatori scorretti”.

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