Ieri il Presidente del Consiglio ha inaugurato un appuntamento settimanale sui social, rivolto agli elettori: il primo appuntamento è stato un successo
“Altro che quella Draghi”. La battuta circolava sui social a partire dal pomeriggio di ieri, appena Giorgia Meloni ha diffuso sui social il primo video della sua agenda. Una rubrica che, dopo la prima puntata, ha fatto registrare visualizzazioni record. Un mix di semplicità (si parte da una semplice agendina vuota, da riempire ogni settimana) e programmazione politica (con temi legati all’attualità).
La foto del post “enigmatico” è quella di un quaderno: uno strumento particolarmente familiare per chi conosce il modo in cui Giorgia Meloni lavora: un metodo nato sui banchi di scuola, quando amava prendere appunti durante le lezioni. Un’abitudine che ha conservato nel tempo “per fissare in testa le cose”. Nel corso degli anni su quei quaderni si è passati dalle lezioni di italiano e matematica alle guide politiche programmatiche. Il nuovo appuntamento settimanale ha già fatto registrare numeri record, con visualizzazioni e partecipazione importanti.
L’intenzione di Meloni, in realtà, è creare un filo diretto con i cittadini e mettere in chiaro la linea del Governo sui dossier più controversi, oggetto delle polemiche delle opposizioni. In un video postato sui social parla chiaro e risponde alle domande “partendo dal mio taccuino, mi segno tutto”, confessa. Giorgia Meloni ha toccato i punti più noti del suo programma: dal tetto contante al Reddito di Cittadinanza, fino ai pagamenti con il Pos. “Abbiamo aumentato il tetto al contante perché sfavorisce la nostra economia. Crea problemi alla nostra economia perché siamo in un contesto europeo e a livello europeo non esiste un tetto europeo al contante“, dice chiaro ricordando che l’anno in c’è stata meno evasione fiscale “è stato il 2010 e il tetto al contante era 5mila euro. Più fai salire il tetto al contante meno favorisci l’evasione”, è la linea.
“Il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire”, ammette. La linea, però, non cambia: “In Italia l’unica moneta con la quale tu non puoi rifiutare di farti pagare è l’euro stampato dalla Bce. La moneta elettronica è una moneta privata, legale chiaramente, ma gestita dalle banche. E’ un servizio che ha un costo a carico dall’esercente. Il che significa – spiega – che questo obbligo di accettare il pagamento elettronico per pagamenti così bassi incide tantissimo sull’esercizio dei commercianti. Se il costo del pagare con il bancomat ricadesse su di me pagherei con il bancomat? Molti no, molti sceglierebbero di pagare il caffè in contanti e io penso che questa libertà debba valere anche per l’esercente. L’evasione fiscale? Signori, da qualche anno abbiamo gli scontrini. Se non te lo danno lo puoi pretendere ma questo non vuol dire che le persone che sono già in difficoltà debbano guadagnare sempre di meno, per cui se potrò dare loro una mano lo farò”, assicura. Anche sul reddito di cittadinanza, Meloni contrattacca. “Falso” che il Governo fa cassa sui poveri, dal momento che le risorse recuperate saranno “reinvestite per aiutare chi è più in difficoltà”.