Alessandro Di Battista per la prima volta ha detto la sua sul caso Juventus sferrando un duro attacco al club bianconero. Ecco le sue parole.
La vicenda Juventus tiene banco anche in politica. Nei giorni scorsi l’ormai ex presidente Agnelli ha incontrato proprio i tifosi bianconeri in Parlamento ed oggi sulla vicenda è tornato Alessandro Di Battista.
L’ormai ex pentastellato, interpellato dall’agenzia Dire alla Camera, ha duramente attaccato la Juventus e chiesto condanne sicuramente mai viste fino ad ora. “Prima calciopoli, poi i legami sospetti tra la curva e ambiente malavitosi e infine lo scandalo delle plusvalenze – ha detto Di Battista – la Juventus passa sempre indenne?“.
“Un anno in Serie B se l’è fatto – ha aggiunto – e se fossero vere determinate cose, i titoli che gli sono stati assegnati, che teoricamente sarebbero stati vinti sul campo, gli dovrebbero essere tolti. Ci vuole pulizia e legalità in questo Paese“.
Non solo Di Battista, sulla vicenda Juventus è ritornato anche il ministro Abodi a margine della presentazione del Codice di Giustizia sportiva FIGC. “Non amo il giustizialismo – ha detto il numero uno del dicastero dello Sport, riportato da tuttomercatoweb.com – io ho il dovere di essere presente per garantire che tutto venga fatto dagli organi preposti non solo presto, ma anche bene“.
“Se temo un nuovo Calciopoli? E’ ancora presto per esprimere un giudizio – ha precisato Abodi – mi porrei in una condizione che non è quella del Ministro dello Sport e dei Giovani. Ci sono magistratura ordinaria e sportiva, devo sentirmi tutelato nella mia funzione e deve sentirsi tutelata l’opinione pubblica. Sicuramente certi accadimenti non avvengono in modo solitario e le valutazioni faranno comprendere la natura del fenomeno, ma anche eventuali responsabilità con i due livelli della Giustizia che saranno chiamati a svolgere il loro corso“.
“Il sistema sportivo non ha bisogno solo di tempo, ma anche di tempestività – ha concluso il ministro – lo sappiamo e stiamo affrontando questo problema così come quello delle rateizzazioni perché nel caso delle imprese sportive c’è la possibilità di sanzioni che non riguardano altri settori“.