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Plusvalenze e procuratori, ecco come si gonfiavano conti e bilanci

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Marco Ercole

Le intercettazioni che continuano a uscire dall’inchiesta Prisma della procura di Torino mettono in luce il sistema utilizzato dai club. Ma la Juventus, e le società in generale, sono solo una della parti in causa: la struttura è molto più ramificata

Continuano a emergere stralci di intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta “Prisma” della procura di Torino, con il forte e concreto rischio e sospetto che queste possano trasformarsi in una sorta di Vaso di Pandora, capace di mostrare a tutti e portare a galla le nefandezze del calcio italiano. Da queste conversazioni, pubblicate su Il Giornale, si possono individuare due aspetti particolari che fino a questo momento non sono stati evidenziati dall’opinione pubblica.

L’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli (Ansa) – Notizie.com

Prima di tutto, il fatto che le plusvalenze messe sotto accusa all’interno del bilancio della Juventus non erano “autonome”, ma ovviamente prevedevano la partecipazione attiva di una controparte, un altro club. In secondo luogo, poi, si tende a trascurare il ruolo svolto dai procuratori e, entrando ancora più nello specifico, alle fatture presentate per operazioni di semplice ripulitura dei deficit.

Plusvalenze e procuratori, le intercettazioni della Juventus aprono un mondo

In una delle intercettazioni prese in esame, tanto per fare un esempio, Andrea Agnelli si lamenta per la richiesta di una commissione da 400mila euro a proposito del rinnovo contrattuale di Giorgio Chiellini: “Scusate, cosa ha fatto mai? Una telefonata al massimo, la trattativa con Giorgio l’ho conclusa io“, ha obiettato l’ex presidente bianconero.

L’ex presidente bianconero Andrea Agnelli: ha rassegnato le dimissioni insieme a tutto il CdA (Ansa) – Notizie.com

Ciò fa ben capire come l’intreccio con l’attività degli agenti sia in modo evidente un altro elemento capace di gonfiare a dismisura le cifre a carico delle società del calcio italiano, e di sicuro si tratta di un modus operandi che non riguarda esclusivamente club di Serie A. Tenendo in considerazione i bilanci delle società fino a qualche anno fa, le plusvalenze pesavano per oltre 100 milioni sui conti, senza considerare poi i lauti guadagni ricavati dai procuratori riferiti proprio a quegli scambi organizzati sulla carta. Situazioni che nell’arena virtuale del web hanno portato spesso tifosi a prendersela con le dirigenze che non cedevano ai “ricatti” degli agenti perdendo a zero i propri campioni. Adesso, però, quelle stesse società potrebbero passare per le sole ad aver capito come muoversi.

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