Si era recato al Comune per il suo matrimonio. La “sorpresa”, però, la lascia completamente senza parole. Non si tratta affatto di una notizia positiva
Doveva essere il giorno più importante della sua vita. Ed invece è stato un vero e proprio incubo per un uomo. Il giorno del matrimonio “rovinato” per un motivo fin troppo serio. Ci troviamo in Campania, precisamente al Comune di Salerno dove la vittima si era recato appunto per il suo di matrimonio. Sembrava che tutto dovesse andare per il verso giusto. Tutto liscio, senza problemi: ed invece era solamente l’inizio di un incubo.
Una vicenda che lo ha traumatizzato non poco. Una spiacevole ed allo stesso tempo amara sorpresa. A riportare l’accaduto è stato il quotidiano ‘La Città‘ che ha raccontato, per filo e per segno, quello che si è verificato. L’uomo, un 39enne salernitano, risultava già sposato. Sì perché, a quanto pare, le nozze sarebbero avvenute otto anni prima. Uno shock per lui.
A quanto pare l’uomo risulterebbe legato ad una ragazza di Santo Domingo. Peccato che questa donna lui non l’abbia mai vista né tantomeno conosciuta. Una situazione a dir poco irreale. Sembrava la scena di un film comico, ma era tutto vero e non c’era affatto da ridere. Solamente l’iter burocratico ha comunicato il tutto. Subito è partita la denuncia da parte dell’uomo.
Nonostante siano passati otto anni dalle ‘false’ nozze, il reato ora risulta prescritto. Per il momento il Tribunale Civile ha respinto l’istanza di annullamento delle nozze. Il tutto tra l’incredulità generale di tutti gli invitati e parenti che non sapevano a cosa pensare. In poche parole: senza l’annullamento non può sposarsi. Lo dice chiaramente l’articolo 556 del codice penale che parla appunto di “delitto di bigamia“.
Questo è quanto riportato dalla legge: “Chiunque, legato da matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro, pur avente effetti civili, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. La pena è aumentata se il colpevole ha indotto in errore la persona, con la quale ha contratto matrimonio, sulla libertà dello stato proprio o di lei“.