Uno studio americano, recentemente pubblicato, permetterebbe non solo la diagnosi precoce, ma anche di capire il tessuto di origine di un cancro
Durante l’ultimo Congresso annuale dell’ESMO, tenutosi lo scorso 11 settembre, sono stati presentati i risultati di uno studio che dimostra che un esame del sangue ora può rilevare il cancro in pazienti a cui non è stato ancora diagnosticato, mentre studi precedenti avevano utilizzato questi test solo in pazienti già in cura.
Con i termini “cancro“ e “tumore” si fa riferimento ad una condizione patologica caratterizzata dalla proliferazione non controllata di cellule che hanno la capacità di infiltrarsi nei normali organi e tessuti dell’organismo alterandone la struttura e il funzionamento.
Lo studio per prevenire una delle malattie più dure da sconfiggere degli ultimi decenni, il cancro, non si ferma mai, perché soltanto la prevenzione e quindi la scoperta precoce della forma tumorale può portare a un risultato finale, in termine di guarigione, decisivo. Ecco perché la scoperta fatta da degli studiosi americani e pubblicata di recente su riviste scientifiche specializzate potrebbe essere di un’importanza enorme. Il test si basa sullo studio del Dna tumorale circolante nel sangue attraverso un software che sfrutta l’intelligenza artificiale. Può riuscire a scovare oltre 50 tumori in fase precoce, ancora prima che compaiano i sintomi, e ben 12 dei più aggressivi e di difficile diagnosi precoce come il cancro del pancreas.
Scoprire la neoplasia prima che si manifestino i sintomi è strategico perché quanto più risulta piccola e circoscritta, tanto maggiori sono le possibilità di guarire senza la necessità di ricorrere a terapie o interventi invasivi. Inoltre anche sottoporsi a un semplice classico screening per il cancro alla prostata o al seno non è certo divertente né piacevole e molte volte questi esami sono spesso invasivi o dolorosi.
Ecco quindi la portata enorme del semplice test del sangue per scoprire una forma tumorale. Il programma effettuato dai ricercatori americani è stato sviluppato sulla base di campioni di sangue di 1500 persone con tumori non trattati e altrettanti individui sani. In seguito il software utilizzato è stato testato analizzando 650 campioni di sangue di pazienti con tumore e 610 campioni di soggetti sani di controllo. Il sistema ha fatto registrare un margine di errore di solo lo 0,7% delle volte, diagnosticando un tumore che in realtà non esiste, quindi falso positivo.