Un’operazione della Procura ha permesso di sgominare una vera e propria banda: tra di loro persone insospettabili
Da tempo avevano messo su una vera e propria organizzazione dedita alla falsificazione di monete, documenti e tanto altro. Tra di loro, oltre a persone conosciute alle forze del’ordine, c’erano anche dei veri e propri insospettabili: un medico dell’Asl, un maresciallo dell’aeronautica e degli infermieri.
La Procura di Napoli ha portato avanti le indagini, sgominando un’ organizaazione ristretta ma ramificata, in grado di creare un business incredibile. Sette i destinatari delle misure cautelari emesse dal Gip di Napoli Nord e notificate dai Carabinieri del Comando antifalsificazione monetaria di Napoli. Tra questi, anche un medico dell’Asl Napoli 1 e un militare, maresciallo dell’aeronautica in servizio come infermiere. Gli inquirenti hanno scoperto la banda dopo appostamenti, controlli e dopo aver ascoltato decine di testimoni.
Contestualmente sono state notificate anche otto denunce ad altrettanti indagati. Coordinati dai magistrati dell’ufficio inquirente di Napoli Nord, i militari dell’arma hanno scoperto che l’associazione a delinquere falsificava patenti, carte d’identità valide per l’espatrio, certificati medici e banconote da 50 euro spacciate in Italia ma finite anche in Spagna e Francia. Una vera e propria organizzazione criminale, che aveva il suo centro operativo a Villaricca, nella provincia di Napoli.
Proprio li i Carabinieri hanno trovato sofisticate attrezzature e tutto l’occorrente per eseguire le falsificazioni. Ramificazioni dell’associazione sono state individuate a Giugliano in Campania (Napoli) e nelle province di Benevento e Caserta (Teverola). Riscontri dell’operato della banda sono emersi anche in Veneto, Emilia Romagna e Toscana, oltre che all’estero. Gli inquirenti hanno sequestrato prodotti falsi di ogni tipo: soldi, documenti e perfino Green Pass. Il numero di documenti sequestrato è ingente: 49 patenti di guida e 9 nautiche, tre certificati di vaccinazione Covid-19, 8 fogli rosa, tre permessi di guida provvisori e un certificato di abilitazione alla guida di veicoli a motore, tutti risultati contraffatti