Comprare online oramai ha raggiunto una quota di mercato incredibile, ma sono anche migliaia i pacchi che non vengono più reclamati e restano in giacenza
Inutile girarci intorno, tutti oramai utilizzano i siti di e-commerce per effettuare una buona parte degli acquisti. Indubbiamente la pandemia ha fatto definitivamente esplodere il commercio elettronico, ma ci sono anche motivazioni economiche, di tempo e di comodità che fanno propenderei sempre più persone verso gli acquisti da casa.
Amazon.com è un’azienda di commercio elettronico statunitense, con sede a Seattle nello stato di Washington. È la più grande Internet company al mondo. Time Magazine ha proclamato Jeff Bezos, fondatore dell’azienda, Uomo dell’anno nel 1999, a riconoscimento del successo di Amazon nel rendere popolare il commercio elettronico.
L’esplosione definitiva dell’e-commerce
Il 2022 potrebbe chiudersi per il mercato e-commerce con un fatturato a valore di 45,9 miliardi di euro, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Una cifra mostruosa che fa capire che non è più soltanto una moda, ma è una vera e propria scelta che fa l’utente. Ovviamente la parte del leone la fa Amazon che, grazie a una politica aggressiva su prezzi e rapidità di consegne, ha praticamente una parte preponderante del mercato. Infatti, sono anche numerose le aziende e i privati che scelgono la piattaforma americana per esporre la propria merce e quindi ampliare la platea di potenziali clienti. Ma una volta che si è effettuato l’acquisto, ci siamo mai chiesti che fine fanno i tanti pacchi che per i motivi più disparati l’azienda non riesce a consegnare?
I pacchi mai reclamati possono essere acquistati da terzi
Probabilmente nessuno sa che i pacchi che non vengono consegnati o reclamati possono essere riacquistati da terze persone secondo una procedura ben precisa. Quando il pacco non viene consegnato una prima volta la consegna viene automaticamente riprogrammata dalla stessa azienda nei giorni successivi. Se anche la seconda volta la consegna va a vuoto il pacco finisce in giacenza presso l’azienda che si è occupata di tutto per 90 giorni prima di essere etichettato come “non reclamato”. A questo punto è la stessa Amazon che si preoccupa di rientrare nelle spese sostenute per mettere in atto la “consegna” e affida questi pacchi mai reclamati a dei siti web che possono offrire così il servizio di vendita all’asta come, ad esempio, GovDeals o Liquidation.com.