Pubblicati i dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma che redige una classifica annuale dei primi 100 produttori mondiali di armi
Nel 2021 le prime 100 multinazionali del settore, la maggior parte soprattutto statunitensi, hanno registrato un giro di affari pari a 592 miliardi di dollari, più 1,9% rispetto al 2020. L’Italia è tra i Paesi che cresce di più per via del forte incremento dei fatturati di Leonardo che si arrampica fino alla dodicesima posizione della classifica mondiale.
Il forte rialzo della domanda nei paesi occidentali, è scritto nel rapporto, è sostenuto soprattutto dalla necessità, in particolare da parte degli Stati Uniti, di ripristinare le scorte nei propri arsenali dopo i massicci invii a favore dell’Ucraina nella guerra contro la Russia.
Una domanda in pericolosa crescita
La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto un impatto importante sull’economia globale, non solo dal punto di vista del rialzo delle tariffe energetiche che hanno portato a un abnorme aumento delle bollette di gas e luce, ma anche a un rialzo nella richiesta e quindi nella produzione di armi, con in prima linea molte aziende americane. Questo dato è messo nero su bianco dall’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri) che redige una classifica annuale dei primi 100 produttori mondiali di armi.
Secondo questa classifica, la vendita di armamenti e sistemi d’arma da parte delle prime 100 aziende al mondo ha raggiunto nel 2021 quota 592 miliardi di dollari, con una crescita dell’1,9% rispetto all’anno precedente e confermando così anche un trend iniziato nel 2015. “Avremmo potuto aspettarci una crescita ancora maggiore delle vendite di armi nel 2021 senza i persistenti problemi della catena di approvvigionamento”, ha spiegato Lucie Béraud-Sudreau, direttrice del Programma di spesa militare e produzione di armi del Sipri, “sia le grandi aziende produttrici di armi sia quelle più piccole hanno dichiarato che le loro vendite sono state influenzate durante l’anno da questi fattori”.
Leonardo in grande crescita
Di questa forte crescita nella produzione di armi ne ha anche beneficiato la Leonardo, il gruppo italiano ha realizzato vendite per circa 13,9 miliardi nel 2021 con un incremento del 18% sull’anno precedente, portandosi al 12esimo posto della classifica mondiale delle top 100, guidata dalla statunitense Lockeed Martin. Le vendite di armi di Leonardo, secondo i calcoli dell’istituto, rappresentano l’83% dei ricavi totali, nonostante tutti i produttori abbiano denunciato problemi nella catena di approvvigionamento. Le vendite di armi nel mondo lo scorso anno sono cresciute dell’1,9%, arrivando a 592 miliardi di dollari, tornando così ai livelli prepandemia.