La stella di Natale non può davvero mai mancare nelle nostre feste: ma quando bisogna annaffiarla e quanto potarla?
E’ certamente qualcosa che non può mai mancare nelle nostre case, specialmente adesso che ci si avvicina sempre di più al giorno di Natale, la festa più attesa dell’anno.
Ebbene, sarà sorprendente sapere che questa pianta in realtà fa parte delle piante tropicali: il suo nome Euphorbia pulcherrima, ovvero la stella di Natale ha origine dalle foreste calde e umide del Messico e dell’America centrale. Ma non è tutto, sebbene quella più famosa, sia quella di colore rosso, in realtà al mondo ne esistono davvero moltissime: questa pianta conta circa 150 specie di diversi colori, come ad esempio: arancione, bianco candido, giallo, rosa cipria, color cannella fino ad arrivare a quelle bicolore. Detto questo, importante è anche sapersene prendere cura.
Il particolare a cui prestare attenzione riguarda proprio la cura della Stella di Natale: ad un certo punto è infatti possibile che le sue foglie inizino a seccarsi e poi a cadere. Si tratta di una fase normale del ciclo della vita. Ad ogni modo, per far si che la pianta possa rifiorire il segreto è quello di fare cadere tutte le foglie e poi potare i rami di circa dieci centimetri, inseguito esporla alla luce solare per otto o nove ore e spostarla poi subito in un luogo buio. Nota bene: la stella di Natale in genere fiorisce due volte l’anno: in primavera e in autunno.
Ma le accortezze non sono finite qua: cominciamo subito dicendo che questa pianta essendo cresciuta in un ambiente tropicale, non ama stare al freddo. Quindi il segreto è quello di trovare un posto della casa caldo ma non troppo e luminoso, altra cosa il consiglio è quello di annaffiarla al bisogno, ovvero quando il terreno risulta essere asciutto: non ha infatti bisogno di troppa acqua. Infine, stare attenta alle foglie e anche ai ristagni di acqua: questa pianta se curata bene, può sopravvivere in una casa anche fino a otto settimane.