Colf e badanti, dal prossimo anno aumentano i costi

E’ in arrivo una nuova stangata per tutti gli italiani, dal prossimo anno aumentano i prezzi di colf e badanti.

Sembra proprio che non ci siano buone notizie per la maggior parte delle famiglie italiane che a partire dal prossimo anno vedranno una crescita esponenziale dell’aumento dei prezzi per colf e badanti.

Badante
Badante, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Pare infatti che anche questa sia l’ennesima conseguenza dell’inflazione che nel mese di Novembre si è confermata al 12% a seguito di adeguamenti contrattuali e delle pensioni che nella maggior parte dei casi non arrivano neanche al 5 per cento. Si tratta di un vero problema per tutti, considerando che chi ha una badante in casa, nella maggior parte dei casi non può in nessun modo rinunciare al suo aiuto, specialmente quando si tratta di anziani.

Aumentano i costi per badante e colf: quando si spende?

La notizia sembra ormai davvero ufficiale, l’aumento dei costi per badanti e colf aumenterà in modo esponenziale e in automatico dal prossimo anno e quindi da Gennaio 2023: l’aumento dovrebbe essere intorno al 9% e quindi tra i 2000 e i 2500 annui lordi in più per una badante convivente che lavora le 54 ore settimanali previste dal contratto.
Una situazione davvero incresciosa per la maggior parte delle famiglie italiani, come ha sottolineato la Fidaldo, ovvero la Federazione Italiana dei Datori di Lavoro Domestico che si è appunto fatta portavoce delle preoccupazioni delle famiglie in merito alla crescita insostenibile della retribuzione per i collaboratori domestici.
Badante, foto fonte Pixabay. Notizie.com
La proposta avanzata dalla federazione è quella di un aumento graduale, partendo da un 25 per cento a trimestre. Si arriverebbe a coprire così l’adeguamento all’inflazione nell’ultimo trimestre del 2023″ queste le parole inserite nella nota ufficiale che però, almeno per il momento, non ha ancora ricevuto una risposta da parte del Sindacato  dei lavoratori domestici che sembrano essere pronti ad una battaglia: “Si tratta di incrementi salariali in linea con la rivalutazione Istat prevista dall’attuale contratto collettivo nazionale. Il tutto a difesa di una categoria di lavoratori già particolarmente svantaggiata e ulteriormente gravata dal peso degli ultimi rincari sul costo della vita” queste la loro replica.
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