Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica, in esclusiva ai nostri microfoni: “Le critiche della sinistra si sono trasformate in una bolla di sapone”.
E’ notizia ormai di qualche ora la decisione dell’Unione Europea di alzare il limite del tetto del contante a 10mila euro. Una scelta che la nostra redazione ha deciso di commentare insieme a Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica.
Professor Sapelli, l’Ue ha deciso di alzare il tetto del contante a 10mila euro. E’ d’accordo con questa scelta?
“In generale io penso che i tetti ai contanti siano un debole incentivo per l’evasione, che solitamente avviene tramite i paradisi fiscali o l’erosione fiscale. Secondo me si tratta di misure che sono incentivi dissuasivi perché non ci sia quel piccolo traffico monetario che spesso aiuta il lavoro nero. Credo che sarebbe molto meglio procedere all’educazione civica delle persone che non mettere questi tetti“.
In Italia però si è deciso di mettere il tetto a 5mila euro…
“La decisione presa dall’Unione Europea smentisce quanto detto dalle opposizioni in Italia. Mi pare che alla fine tutte le critiche di antieuropeismo fatte nei confronti del Governo siano delle vere e proprie stupidaggini. Se si prendono certe posizioni significa non conoscere bene la burocrazia europea. Il vero problema non è il tetto al contante, ma combattere reati come evasione fiscali e lavaggio del denaro sporco“.
Il Consiglio dei ministri nelle scorse settimane ha approvato la Manovra. E’ d’accordo con le misure prese?
“Secondo me la cosa da mettere in evidenza è che per la prima volta si è deciso di fare attenzione alle piccole imprese e a quelle artigiane. Questo mi pare il vero cambiamento. Sembra essere un orientamento di rottura rispetto al passato dove si applicava una politica economica favorevole alle grandi imprese e banche. Mi sembra che si delinei in questo senso un cambio di passo importante e spero che alla fine sia confermato”.