Femminicidio Bologna, vergogna social: commenti orribili sotto post

Femminicidio Bologna, vergogna social sotto i post di Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa dall’ex compagno sotto la sua abitazione. Commenti orribili da parte degli haters 

Vergogna social sotto ai post di Alessandra Matteuzzi
Alessandro Matteuzzi (screenshot video YouTube)

Non si tratta affatto del primo episodio che si verifica. Purtroppo continuano ad apparire commenti deplorevoli ed orribili sotto i post di Alessandra Matteuzzi. La donna di 56 anni uccisa a Bologna, sotto la sua abitazione, lo scorso 23 agosto. A toglierle la vita il suo ex compagno, il calciatore e modello Giovanni Padovani di 27 anni. Gli haters continuano ad inondare di messaggi e commenti da censura le sue foto.

Basti pensare che lo scorso 25 novembre, in occasione della ‘Giornata contro la violenza sulle donne‘, nel Parco Zaniboni, è stata inaugurata una panchina rossa. In onore di tutte le donne che sono state vittima di femminicidio. Tra l’altro sono stati rubati un mazzo di fiori portato dalla sorella della vittima. Secondo quanto riporta ‘Il Resto del Carlino’ molti odiatori del web hanno deciso di dare giudizi e commentare la vicenda. Quasi come se volessero giustificare il killer che l’ha uccisa.

Femminicidio Bologna, altri commenti haters sotto post di Alessandra Matteuzzi

Vergogna social sotto ai post di Alessandra Matteuzzi
Alessandro Matteuzzi (screenshot video YouTube)

Una vicenda che ha fatto infuriare non poco i parenti della vittima che hanno deciso di procedere con delle nuove querele. Basti pensare che nel mese di ottobre erano state 25 le persone ad essere denunciate. Un fenomeno che non cessa affatto di smettere. Anzi, continuano e tendono a difendere lo stesso Padovani per quello che ha fatto.

Spuntano commenti del tipo: “Non era una santa neppure lei“, “Comunque come andava conciata“, “Chissà cosa gli ha fatto per arrivare a questo“. Dal giorno dell’omicidio per l’ex compagno si sono aperte inevitabilmente le porte del carcere della ‘Dozza‘ (sempre a Bologna). Non era bastata la denuncia di stalking di qualche settimana prima (29 luglio). Era partito dalla Sicilia con il solo scopo di ucciderla. Purtroppo riuscendoci.

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