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Cronaca

Fratelli Bianchi, il duro attacco dei legali a testimoni e stampa

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Francesco Spagnolo

Il processo sui fratelli Bianchi, condannati all’ergastolo per la morte di Willy Monteiro, proseguirà in Appello. E i legali hanno durante attaccato stampa e i testimoni.

C’è attesa per il processo di secondo grado sui fratelli Bianchi, condannati dalla Corte d’Assise di Frosinone all’ergastolo per la morte di Willy Monteiro. Nell’impugnazione della sentenza, i legali dei due giovani hanno durante attaccato i testimoni e la stessa stampa.

Il duro attacco degli avvocati dei fratelli Bianchi a stampa e testimoni – Notizie.com – © Ansa

Secondo l’avvocato di Marco Bianchi “i giudici sono partiti da una convinzione assiomatica della responsabilità dell’imputato. Hanno estrapolato da ogni consulenza, da ogni dichiarazione testimoniale e da ogni contributo probatorio, solo ed esclusivamente i frammenti che andavano a dare contezza e ragione della tesi accousatoria“.

Inoltre, un’indagine più accurata per comprendere chi e in che misura i giovani testimoni avessero quanto meno assunto alcolici – si precisa ancora nell’impugnazione – avrebbe delineato uno scenario della reale attendibilità e della genuinità dei ricordi”.

L’attacco alla stampa

La versione dell’avvocato di Gabriele Bianchi – Notizie.com – © Ansa

Il legale di Marco Bianchi ha duramente attaccato la stampa: “A peggiorare la situazione anche la versione offerta dai giornali, che dal primo istante ha ingaggiato una vera caccia al mostro identificando il mio assistito come un soggetto pericoloso, perverso e violento“.

Non è colto, ha gusti musicali di dubbio gusto, è calato in una realtà in cui è importante dare di sé un’immagine di persona benestante e vincente, è rumoroso e per certi versi può apparire sgradevole – ha aggiunto l’avvocato – ma oltre ad essere lo specchio della società in cui viviamo e stiamo facendo crescere i nostri figli, non appare diverso da molti altri giovani che cercano di imitare alcuni stili di vita, non contrastati, peraltro, da una risposta culturale da parte di nessuno“.

Insomma, una linea molto simile a quella degli avvocati romani dei due. Entrambi subito dopo la sentenza hanno ribadito che “il processo di primo grado ha avuto un vasto eco mediatico, da un lato con una abnorme ed illegittima pubblicità delle acquisizione probatorie, dall’altro con la mostrificazione di alcune degli imputati, primo fra tutti Gabriele Bianchi“.

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Francesco Spagnolo