5G in aereo, parla il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Quest’ultimo ha riposto ad alcune domande che riguardano proprio questa vicenda
In questi ultimi giorni non si sta parlando d’altro se non della questione del ‘5G’ in aereo. Una possibilità assolutamente da non scartare. Favorevole a tutto ciò il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Quest’ultimo è intervenuto direttamente all’assemblea di Confesercenti.
Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Nella giornata di ieri la Commissione Europea ha dato il via libera per la fruibilità del 5G da utilizzare in aereo. In questo modo si potrà telefonare anche in viaggio. Non so come la pensiate voi in questo momento, ma l’aereo rappresenta l’unico momento di tranquillità e serenità in cui potevi essere non raggiungibile. Come Mit vedremo di modulare nel tempo anche questa accessibilità perenne. Anche perché il tempo è un bene prezioso“.
Lo stesso numero uno della Lega ha fatto sapere che c’è attualmente una incongruenza. In particolar modo tra questa disponibilità del segnale telefonico ed anche perché nel nostro Paese ci sono alcune zone dove non funziona la connessione. In merito a ciò ha continuato il suo pensiero in questo modo: “Non si può andare incontro a un 2023 dove ti raggiungo nel telefonino in aereo a migliaia di metri altezza e rimani disconnesso come scuola come lavoro come salute e in troppe parti d’Italia“.
Quale è la migliore soluzione? Anche in questo il politico ha la risposta pronta: il suo obiettivo è quello di lavorare con le compagnie telefoniche e che possano intervenire dove si guadagna di meno. “E’ chiaro che le aree interne, le aree appenniniche e la Sardegna, piuttosto che le aree montuose, non possono essere isolati dal resto del mondo“. Nonostante questo non sia un compito suo farà in modo che i suoi colleghi si muovano in questa direzione.
In conclusione ha fatto sapere che si sta lavorando per fare in modo da connettere tutto il Paese: “Devi poter lavorare a distanza ovunque in Italia anche nelle zone meno centrali. L’Italia non è solo Milano, Roma, Torino, Palermo. Ci sono più di 5000 comuni italiani a meno di 5000 abitanti. Anche se questo rimane il mio pensiero“.