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Cronaca

Antitrust contro le società energetiche: prezzi di luce e gas gonfiati

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Argia Renda

Prezzi di luce e gas gonfiati, arriva l’indagine dell’Antitrust che incastra alcune società energetiche.

E’ una notizie che ha del clamoroso quella riportata da Fanpage e che mette al centro dell’attenzione alcune tra le più grandi società energetiche conosciute e maggiormente usate.

Antitrust contro società energetiche, foto fonte Pixabay. notizie.com

Ebbene, pare proprio che l’Antitrust, ovvero l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei giorni scorsi, abbia dato il via a sette istruttorie e sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. Il motivo riguarda proprio le presunte modifiche illegittime sul prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.

Ad averlo reso noto con un comunicato ufficiale è stata proprio l’autorità: “Rappresentano circa l’80% del mercato. Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l’art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022”.

Antitrust contro società energetiche: “Violato il Decreto Aiuti bis”

Una situazione davvero incresciosa è quella portata alla luce dall’Antitrust che ha sottolineato la violazione del decreto Aiuti Bis: “Tale norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso”.

Antitrust contro società energetiche, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Ad ogni modo, queste nuove istruttorie si aggiungono anche ad altri procedimenti già in corso nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e si uniscono anche ad un’attività preistruttoria aperta nei confronti di 25 imprese: “Dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati” questo si legge infine sempre nella nota ufficiale riportata poi su Fanpage.

Non resta dunque che attendere per capire come andranno a finire le cose e se le famiglie che si sono trovate coinvolte in questa situazione, potranno in qualche modo essere rimborsate.

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