Il numero uno dello sport italiano spiega anche quello che si sta tentando di fare con il nuovo decreto sullo sport
“La cronaca (il riferimento è alla Juve ndr) ci sta insegnando che nel calcio e in tutto lo sport in genere la gente vuole trasparenza e anche io vorrei che ci possa essere, anche perché poi non ci saranno più equivoci di alcun genere…”. A parlare così a Notizie.com è il Ministro per lo Sport e per la Gioventù Andrea Abodi. L’abbiamo incontrato alla fine di un convegno a cui lo stesso Abodi era invitato e ci teneva moltissimo a non mancare per la presentazione della terza edizione di “RemaRomaperlavita 2023″, ovvero quanto possa essere importante lo sport come prevenzione e lotta per i tumori. “Ho combattuto e mi sono lasciato alle spalle due tumori, proprio un anno fa circa e ora vedo la vita con una prospettiva diversa e sono grato per essere qui insieme a voi”, ha spiegato il ministro Abodi con un pizzico di emozione durante l’evento.
Il ministro ha avuto un incredibile successo, con diverse persone che durante e dopo l’evento gli hanno fatto i complimenti per il suo modo di essere “gentile” e “sempre disponibile“, gli dicevano in tanti. A margine del convegno, il Ministro Abodi ha risposto a qualche nostra domanda nello specifico. Tra queste la possibilità di poter rivedere il decreto Dignità e quell’assurda decisione di non poter stipulare contratti commerciali tra club di calcio e società di betting. “Stiamo lavorando per cercare di rimettere qualcosa a posto, qualcosa che ora non è in ordine, anche perché è particolare che chi organizza gli eventi non possa avere benefici, rispetto a una catena che parte proprio grazie a tutti gli investimenti che fa girare…”.
“Sulle tasse e le rateizzazioni, il calcio verrà trattato come tutte le aziende, nessun favoritismo”
Il Ministro Abodi non può dire molto di più su quanto si sta lavorando per rivedere il decreto Dignità, anche perché si sta proprio studiando in questi giorni: “Si sta lavorando per cercare di rendere nuovamente nel calcio legali pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende del betting“. Già perché ci sono state squadre come Inter, Roma e Lazio che, ben prima che entrasse in vigore il decreto, hanno stipulato contratti milionari per poi rinunciarvi e andare in difficoltà. La Lazio, ad esempio, ha dovuto rinunciare tra i 15-18 milioni di euro.
Per quanto riguarda altri temi che stanno creando polemiche in questi giorni ci sono le proposte dei club di spalmare i debiti e il parere del Governo. C’0è da dire che la Meloni non ha affatto gradito la proposta di Lotito, e il Ministro Abodi a Notizie.com, con eleganza spiega: “Io cerco sempre di parlare e di vedere come si possono fare le cose, non ho mai detto di no a nulla, né mai ho imposto diktat. Nel tema specifico, ovvero sulla richiesta di rateizzare i debiti, ho solo espresso un parere negativo all’emendamento proposto perché ritengo che il mondo dello sport, con un prevalente interesse di alcuni club di A, non possa avere una forma di tutela esclusiva. Il calcio fa parte del sistema industriale del Paese, come tale va trattato e allo stesso tempo sostenuto.”