Tre ventenni, Edoardo, Giulia e Jacopo, con l’aiuto del Politecnico di Milano, hanno lanciato Wop, un’app con l’obbiettivo di salvare l’agricoltura mondiale dalla crisi idrica
Edoardo de Cal, Giulia Sironi e Jacopo Cometti sono tre ventenni che come milioni di loro coetanei sono preoccupati per la crisi climatica a cui pare destinato il nostro pianeta. Quello che più preoccupa i tre ragazzi è la crisi idrica che ogni giorno lascia senz’acqua miliardi di persone sulla terra. La loro idea, frutto di studio e di confronti, è stata quella di intervenire sul settore che inghiotte il 70% dell’acqua disponibile, quello agricolo.
La crisi idrica oltre ad assetare miliardi di persone rischia pure di lasciare le nostre tavole vuote. Il 90% delle risorse mondiali di acqua dolce è destinato giornalmente alla produzione di cibo, dall’allevamento all’agricoltura passando per tutti i processi di elaborazione e produzione di quegli alimenti che finiscono in tavola. Intervenire per razionalizzare l’utilizzo dell’acqua nei campi potrebbe portare enormi benefici stimati dai tre giovani in un 30% di risparmio idrico e con una maggiorazione del raccolto del 50%. Insomma un’idea che se dovesse riuscire salverebbe l’agricoltura dalla crisi climatica.
Wop: l’idea di Edoardo, Giulia e Jacopo per salvare il mondo
Non è forse un caso che l’app presentata al concorso indetto dall’Agenzia nazionale per i giovani in collaborazione con Ashoka Italia, arrivi nell’anno più caldo e secco registrato in Italia negli ultimi 200 anni. L’ONU stima che la crisi climatico/idrica costringerà 700 milioni di persone a migrare nei prossimi anni, e Wop (Water Optimization Protocol) potrebbe essere la soluzione a tanti problemi.
“Wop permetterà di razionalizzare le risorse destinate all’irrigazione dei campi da coltivare” ha spiegato Jacop Cometti, studente di ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e già co-fondatore di Treelab, una start-app legata al mondo dei servizi digitali. Insieme al compagno di corso Edoardo de Col, impiegato anche lui nel mondo digitale con la sua app Fontanelle che permette di rintracciare le fonti d’acqua pubblica più vicine per risparmiare evitando di gettare altra plastica, ha contattato il perito chimico Giulia Sironi, già impegnata nel mondo del marketing digitale legato al settore agricolo.
Come funziona Wop
L’attenzione dei giovani verso il mondo agricolo, oltre che dagli studi, come per Giulia, proviene dall’esperienza familiare. La mamma di Edoardo è un’agronoma, mentre Jacopo si è spesso impegnato per aiutare la sua famiglia nella coltivazione del vigneto sui colli piacentini. Da qui l’idea di recarsi personalmente nelle zone verdi intorno a Milano per “intervistare” e parlare in prima persona con gli agricoltori per chiedere loro quali sono i maggiori problemi legati alla produzione. La risposta, univoca, è stata: “la mancanza d’acqua”. Un problema che brucia annualmente il 40% delle risorse ottenibili togliendole alle tavole di tutto il mondo.
Wop avrà come obbiettivo principale proprio la soluzione di questo problema e lo farà attraverso la razionalizzazione dell’acqua. I tre hanno pensato di creare un algoritmo dotato di intelligenza artificiale tale da poter controllare minuto per minuto le condizioni dell’aria e del terreno. Gli agricoltori potranno controllare con i loro smartphone le condizioni atmosferiche, quelle del terreno e le previsioni del tempo attraverso dati satellitari. A questo punto nella seconda fase del progetto l’IA sarà in grado di prevedere sulla base dei dati raccolti la quantità ottimale di acqua e di fertilizzante di cui necessita il terreno, introducendo il concetto di coltivazione ottimale.
La piattaforma è in fase di definizione, grazie al contributo del Polihub, l’incubatore digitale del Politecnico di Milano. Verrà testata entro la fine dell’anno nelle campagne milanesi nel nord della città, da dove sono arrivate tante richieste da parte di agricoltori interessanti a provare la nuovissima Wop.