Dare lo smartphone ai bambini per farli calmare potrebbe non essere la soluzione giusta: provoca dei danni.
Potrebbe sembrare una soluzione adeguata quella di dare il proprio smartphone ai bambini piccoli, quando si trovano a fare dei capricci, ma le cose non stanno esattamente in questo modo.
Ad avere lanciato l’allarme, come riporta il sito Agi.it, è stato uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association Pediatrics e condotto dagli scienziati della Michigan Medicine: nel team guidato da Jenny Radesky sono stati coinvolti 422 genitori con lo stesso numero di bambini di età compresa tra tre e cinque anni.
“Il periodo che intercorre tra l’asilo e la scuola rappresenta un momento molto delicato nello sviluppo dei bambini, che in questa fase tendono a mostrare più frequentemente comportamenti come scatti d’ira o emozioni intense. Le strategie genitoriali basate sull’uso di dispositivi elettronici possono sembrare particolarmente efficaci per gestire le situazioni critiche, ma queste scelte possono comportare rischi più elevati per i bambini”.
Con queste parole lo stesso Radesky ha spiegato il momento importante che vivono i bambini tra i tre e i cinque anni, soffermandosi appunto sullo studio, poco prima citato che lui stesso ha portato avanti con il suo team.
Nello specifico, i risultati usciti fuori da questa indagine, hanno fatto emergere come il frequente uso di smartphone e tablet, dati dai genitori ai loro figli per calmarli, si può associare ad uno stato di maggiore disdregolazione emotiva, specialmente nei maschi. Dai risultati in questione, è infatti venuto fuori, come: “l’associazione tra l’uso di smartphone e tablet e le conseguenze emotive era particolarmente evidente tra ragazzi e bambini soggetti a sperimentare iperattività, impulsività e un forte temperamento”.
Quindi il suggerimento degli esperti, è quello di trovare degli altri metodi per potere calmare i bambini, trovando il modo di sviluppare la regolazione delle loro emozioni: l’uso occasione degli strumenti elettronici può essere considerato, purchè non diventi una situazione frequente.