Il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, ha annunciato che il governo sta elaborando una nuova soglia minima per gli acquisti con Pos. Un discorso che sta andando avanti parallelamente alla manovra di Bilancio
L’Europa si esprimerà domani sulla manovra di Bilancio, ma il responso non sarà decisivo ai fini dell’attività di governo sulla possibile modifica del limite minimo per far scattare l’obbligo di pos per i commercianti.
Si tratta di una misura di cui si parla da tempo e che è già stata comunicata da Giorgia Meloni, visto che la premier nei giorni precedenti aveva chiarito che la soglia di 60 euro non era fissata, ma rappresentava un’ipotesi in corso di valutazione. Adesso è arrivata anche l’ulteriore conferma del deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè: “Il governo, in accordo con la Commissione europea, sta ragionando sulla possibilità di portare da 60 a 40 euro la soglia per i pagamenti che si possono effettuare senza pos“.
Pos, cambio il limite minimo per l’obbligo
L’argomento è stato oggetto di profonda discussione nelle ultime settimane, con l’opposizione che si è schierata contro la misura dopo l’introduzione dell’obbligo totale lo scorso giugno da parte del governo di Mario Draghi. Di fronte alla proposizione di un tetto minimo per l’obbligatorietà, molti hanno fatto pressioni sul governo affinché studiasse un sistema per l’eliminazione delle commissioni, in modo tale così da abbassare (o annullare) il limite.
Tuttavia Giorgia Meloni ha fatto notare che questa misura non è attuabile, in quanto incostituzionale, poiché la moneta elettronica è uno strumento di pagamento privato: “C’è una lettera che la Bce scrive nel 2019 all’allora ministro dell’Economia Gualtieri e ai presidenti di Camera e Senato sulle misure di abbassamento del tetto. […] L’uso del contante è particolarmente importante per alcune categorie sociali […] e l’unica moneta legale” che consente ai cittadini di regolare un pagamento immediatamente senza tariffe per il suo utilizzo.