Leo Messi e compagni sono in finale del mondiale e la festa del popolo albiceleste è alle stelle sulle note di un coro che sta spopolando
L’Argentina di Lionel Messi, dopo aver strapazzato la Croazia in semifinale, è tornata in finale del campionato mondiale dopo l’ultima volta nel 2014 quando nell’edizione brasiliana perse all’ultimo atto contro la Germania del capocannoniere Klose.
Ogni partita di questa Coppa del Mondo della Nazionale allenata da Scaloni viene seguita sugli spalti dei vari stadi da migliaia di argentini che arrivano nel paese arabo da ogni parte del mondo con un sogno, tornare a vincere il mondiale dopo l’ultimo titolo del 1986 e quella Mano de Dios. E lo fanno accompagnando ogni vittoria con un coro che sta letteralmente spopolando non solo in Qatar, ma che è diventato virale grazie anche ai filmati postati dagli stessi giocatori negli spogliatoi al termine delle partite vinte.
La sconfitta all’esordio con l’Arabia Saudita aveva regalato un po’ di paura, poi due vittorie, entrambe per 2-0 contro Polonia e Messico, per scacciare i brutti pensieri di eliminazione ai gironi. Poi, da quando sono cominciati gli scontri a eliminazione diretta, è stata più o meno una marcia trionfale quella dell’Argentina di Messi in questa edizione della Coppa del Mondo in corso di svolgimento in Qatar. Domate Australia e Olanda e Croazia abbattuta in semifinale, il sogno di alzare per la terza volta il trofeo è lì, più concreto che mai, davanti agli occhi dei giocatori e di milioni di tifosi che stanno accompagnando il cammino albiceleste. E ad accompagnare le partite della nazionale allenata da Scaloni c’è una canzone trasformata in coro che in breve tempo è diventato un tormentone, intonata prima, durante e dopo la partita da tutti i tifosi presenti allo stadio e poi replicata dagli stessi giocatori negli spogliatoi.
Il coro dell’Argentina utilizza le note di una canzone molto famosa in patria, “Muchachos, ahora nos volvimos a ilusionar”, un adattamento calcistico del brano “Muchachos, Esta Noche Me Emborracho”, del gruppo ska argentino fondato nel 1995, La Mosca Tse-Tse, che modificando il testo la fa sua ripercorrendo in breve la storia argentina non solo calcistica. “En Argentina nací, tierra de Diego y Lionel, de los pibes de Malvinas, que jamás olvidaré. No te lo puedo explicar, porque no vas a entender, las finales que perdimos, cuántos años las lloré. Pero eso se terminó, porque en el Maracaná, la final con los brazucas, les volvió a ganar papá. Muchachos, ahora nos volvimo’ a ilusionar, quiero ganar la tercera, quiero ser campeón mundial, y el Diego, en el cielo lo podemos ver, con Don Diego y con la Tota, alentándolo a Lionel”.
Che tradotto in italiano diventa: “In Argentina sono nato, terra di Diego e Lionel. Dei ragazzi di Malvinas che mai dimenticherò. Non te lo posso spiegare perché non capirai, le finali che abbiamo perso quanti anni le ho piante. Però quello è finito perché nel Maracana la finale col Brasile l’ha vinta di nuovo papà. Ragazzi adesso ci siamo illusi di nuovo, voglio vincere la terza, voglio essere campione del mondo. E al Diego dal cielo lo possiamo vedere, con Don Diego (suo padre) e con la ToTa (sua madre) incitando Messi”. Quindi molti riferimenti calcistici, ma anche alla guerra delle Falkland persa nel 1982, poi le due finali perse nel 1990 e nel 2014, che tanto hanno fatto male ai tifosi, che però non hanno perso le speranze, fino alla grande vittoria della Coppa America al Maracanà proprio contro i brasiliani, con chiari riferimenti a Maradona, i suoi genitori e Messi nuovo messia.