Il Giornale: sui pagamenti elettronici l’esecutivo pronto al compromesso

Il centrodestra minimizza spiegando che sono “problemi superabili!”, mentre sulle pensioni è vicino l’aumento chiesto da Fi

Ci sono dieci Paesi che sono in linea, siamo in Champions League e gli altri sono in Europa League. Venite qua a contestarci che giochiamo in Champions? Poi magari non la vinciamo, eh…“. La battuta è del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a chi gli chiede conto dei rilievi Ue sulla manovra a proposito di Pos, pensioni e contante. È il giorno della «pagella» europea sulla manovra, un appuntamento atteso e segnato in rosso sul calendario da settimane. Un verdetto decisamente positivo. La sensazione diffusa è di quella di un grande sospiro di sollievo per quello che viene letto come un più La strategia è rodata da tempo. E prevede di muoversi secondo un doppio binario: quello delle dichiarazioni pubbliche che strizzano l’occhio alle ragioni identitarie che in questi dieci anni hanno portato Fdi ad essere il primo partito italiano e quello del pragmatismo attento ai conti e agli equilibri europei.

Moneta elettronica
I pagamenti elettronici (Ansa)

È proprio seguendo questo canovaccio che ieri Giorgia Meloni ha preparato la strada della sua prima volta ad un Consiglio europeo in quel di Bruxelles. Peraltro, in concomitanza con le «pagelle» della Commissione Ue sulla manovra italiana. Sostanzialmente promossa, seppure con tre rilievi importanti. Su cui nei giorni scorsi ci sono state interlocuzioni dirette tra i vertici di Commissione e governo italiano, con Palazzo Chigi che si è impegnato a intervenire con alcuni ritocchi. Insomma, se nelle repliche di martedì alla Camera e di ieri in Senato la presidente del Consiglio non ha lesinato critiche all’Ue, nei ripetuti contatti dei giorni scorsi l’approccio è stato di grande disponibilità al dialogo e al confronto.

Sulle pensioni un notevole passo in avanti per i 600 euro di pensione minima

Si lavora per alzare la pensione minima (Ansa)

Una mediazione che ha portato la Commissione Ue a promuovere la manovra italiana, con l’impegno di intervenire con alcune limature, in particolare sulla soglia del Pos (40 o 30 euro) e probabilmente sul capitolo pensioni con un intervento restrittivo su Opzione donna (con o senza figli). Così, se Meloni ci tiene a dirsi «particolarmente soddisfatta» del giudizio «espresso dalla Commissione Ue» e fa presente nei suoi ragionamenti privati che i rilievi di Bruxelles «non sono affatto vincolanti», c’è anche chi inizia a preparare la strada agli inevitabili ritocchi. «Cercheremo di capire se le critiche mosse su alcuni aspetti particolari sono ragionevoli e sosteneva che l’esecutivo Meloni avrebbe scassato i conti pubblici, e che questa manovra fosse nefasta» dice Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera. «Una legge di bilancio, presentata in tempi record con risultati raggiunti senza presentarsi in Europa con il cappello in mano. L’ok della commissione europea è un doppio motivo di orgoglio se si pensa ai tanti Paesi che al contrario hanno ricevuto un giudizio negativo».

Festeggia anche lo stesso Giorgetti. «Questo risultato è una grande soddisfazione. Abbiamo smentito i gufi nazionali». Più ironico il commento del ministro Francesco Lollobrigida sui rilievi al contante, con riferimento al Qatargate: «In effetti dopo quello che è successo in Unione Europea, che qualcuno evadesse si è notato, e non erano i cittadini…». Sulla questione pensioni, peraltro, si registra un sostanziale passo in avanti sull’innalzamento immediato delle pensioni minime a 600 euro, su cui Silvio Berlusconi sta insistendo da settimane. Per Forza Italia sono «imprescindibili» in manovra l’aumento delle pensioni minime a 600 euro dai 75 anni in su e la decontribuzione «di almeno 8 mila euro» sulle assunzioni degli under 35, come puntualizza il capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio, Roberto Pella, spiegando la posizione illustrata in riunione di maggioranza assieme al capogruppo azzurro alla Camera Alessandro Cattaneo. Una richiesta su cui c’è stata una apertura informale da parte di Giorgetti che, aggiunge Pella, «si è impegnato a trovare le risorse».

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