A Novo Selo contingenti di Italia, Albania, Bulgaria, Macedonia del Nord, Montenegro, Grecia e Stati Uniti hanno testato la capacità di reazione a un attacco
Una esercitazione per valutare la capacità di reazione a un atto ostile e l’interazione tra i gruppi di diverse nazionalità che compongono il Battle group multinazionale della Nato in Bulgaria, uno dei quattro istituiti dopo l’aggressione russa all’Ucraina e dal 17 ottobre scorso sotto il comando dell’Italia. A Novo Selo, contingenti dell’Italia, dell’Albania, della Bulgaria, della Macedonia del Nord, del Montenegro, della Grecia e degli Stati Uniti, ma in questa occasione solo come osservatori, hanno simulato una reazione molto complessa di difesa del territorio e completato con successo ‘Strike Back‘, così come è stata denominata questa attività che testa la capacità di operare in maniera integrata, le procedure e le tecniche del gruppo di battaglia costituito da poco.
L’esercitazione si è svolta alla presenza del capo di stato maggiore bulgaro, l’ammiraglio Emil Eftimov, del generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliolo (comandante del COVI) e del comandante del Multinational Division South East della Nato, Dorin Toma. “Un encomio per tutti i partecipanti – dice Eftimov – dobbiamo riconoscere il contributo dei nostri alleati alla sicurezza del fianco sud orientale della Nato e alla sicurezza della Bulgaria. La società bulgara dovrebbe sentirsi più rassicurata”.
“Abbiamo dimostrato di essere capaci e di agire in maniera integrata”
“Ritengo che oggi abbiamo dimostrato di essere capaci di operare in maniera integrata. Soprattutto c’è stata una ottima coordinazione di movimento tattico e di fuoco erogato sia da sistemi, sia da mortai che da artiglieria pesante – spiega Figliuolo – abbiamo saputo anche dimostrare di avere la capacità di recuperare e sgomberare mezzi che durante un evento reale possono avere problemi, essere distrutti sul campo di battaglia.
Il Genio è stato capace di stendere un ostacolo attivo attraverso il quale poi sono passate le forze per creare un ulteriore ostacolo. L’esercitazione è terminata con un contrattacco, cui hanno partecipato, oltre alle unità italiana e anche le bulgare, che poi si sono scese a piedi montando sull’obiettivo. La full operation capability è stata raggiunta con successo”.