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Curiosità

L’origine del presepe: ecco perchè lo facciamo tutti gli anni

Published by
Mauro Simoncelli

La rappresentazione della Natività per noi italiani è una delle tradizioni più antiche, che ci tramandiamo di generazione in generazione

A Natale la tradizione vuole che venga addobbato l’albero e venga fatto anche il presepe per ricordare il giorno della nascita di Gesù. Si ricreano case, strade, fuochi ruscelli e naturalmente la Sacra famiglia con tanti altri personaggi e animali per rivivere il momento della Natività. Questa tradizione è un patrimonio della cultura italiana.

Il presepe una tradizione tutta italiana –

Fa parte dei nostri ricordi di bambini, quando ritiravamo fuori le statuine incartate da un anno, creavamo il villaggio perfetto e continuavamo a farlo vivere, spostando in continuazione tutto, fino all’arrivo dei Re Magi, per poi rimettere tutto a posto, non senza un po’ di nostalgia. Presepe, dal latino praesaepe, significa mangiatoia, il luogo dove si tenevano i neonati, in un’epoca in cui i bambini nascevano nelle stalle, il posto più caldo perché riscaldato dal fiato degli animali.

Le origini antiche del presepe

La rappresentazione della natività di Gesù è una pratica antichissima, inizia da disegni stilizzati per poi evolversi fino ai presepi moderni dei nostri tempi. Le prime risalgono a quando i cristiani disegnavano le immagini di Maria con il piccolo Gesù, ne abbiamo un esempio nelle Catacombe, a Roma. Altri esempi di presepe possono essere considerate le numerose raffigurazioni di pittori come Botticelli, Giotto, Piero della Francesca e il Correggio. Ma il primo presepe moderno risale al 1223 con San Francesco d’Assisi. Il Santo, di ritorno dalla Terra Santa, volle mettere in scena la natività a Greccio, paese che gli ricordava Betlemme. Creò una mangiatoia all’interno di una caverna, vi portò un asino e un bue, ma senza la Sacra Famiglia, poi tenne una predica davanti a una folla di persone, raccontando così la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere. Questo fu il primo presepe della storia e il primo presepe vivente al mondo. L’episodio fu magnificamente dipinto da Giotto nell’affresco che si trova nella Basilica Superiore di Assisi.

Il presepe è un’arte per molti artigiani –

Le prime rappresentazioni della Natività

Le prime rappresentazioni erano limitate al bambin Gesù, Maria e Giuseppe, il bue e l’asinello, nel corso del tempo furono aggiunte sempre più figure. Le stalle venivano dotate di una stella cometa e di un angelo annunciatore. La stella cometa della natività si spiega con il fatto che era passata pochi anni prima ed era entrata nell’immaginario collettivo dei contemporanei tanto da associarla poi alla nascita di Gesù. Nella Cappella di Santa Maria Maggiore a Roma si può ammirare uno dei più antichi presepi natalizi. Fu realizzato in alabastro da Arnolfo di Cambio e donato alla chiesa. Ha la forma di casetta ed è rappresentata l’adorazione dei Re Magi.

Da qui cominciarono a comparire nelle chiese, accanto ai dipinti che rappresentavano lo stesso argomento e con il passar del tempo si diffuse anche nelle case nobiliari come soprammobile o in cappelle in miniatura. Ma il periodo più fiorente per il presepe fu in seguito alla sua diffusione in tutta Italia, soprattutto a Napoli, dove le famiglie facevano a gara per avere il presepe più sfarzoso. Il presepe a questo punto era una riproduzione della vita quotidiana dell’epoca e negli anni si diffuse anche tra la gente più povera, ovviamente con statuine più semplici.

La rappresentazione vivente del presepe –

Oramai è diventata più di una tradizione

Oggi questa tradizione si è un po’ persa, probabilmente anche per il poco tempo a disposizione e lo spazio più ristretto delle case. Si tende a farlo più piccolo e magari più “tecnologico”, ma alcuni non rinunciano a costruirlo con i materiali tradizionali, come terracotta, legno, gesso e cartapesta, e le meravigliose statuine intente a fare tutti quei lavori e quelle attività che oggi è davvero difficile ritrovare. Nonostante ciò l’interesse per i presepi sta ricrescendo notevolmente negli ultimi anni, anche per merito di molti collezionisti che impedirono che molte rappresentazioni andassero perdute, e ciò è dimostrato dal fiorire di molte società dei presepi fondate un po’ ovunque.

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Mauro Simoncelli