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Mihajlovic e la Lazio, la storia di un legame eterno

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Marco Ercole

Sei gli anni trascorsi dal serbo indossando la maglia biancoceleste, quella che più di ogni altra gli è entrata nel cuore. A Roma ha ottenuto la sua definitiva consacrazione, con il piccolo rammarico di non essere riuscito a guidare la squadra anche dalla panchina

Non è stata una “semplice avventura” e Mihajlovic non ha mai fatto nulla per nasconderlo. Ovunque lo abbia portato la sua carriera professionale, qualsiasi fosse il suo ruolo, Sinisa ha sempre ammesso di essere tifoso della Lazio, la squadra che più di ogni altra gli è entrata nel cuore. A Roma, sponda biancoceleste, ha vissuto sei anni (dal 1998 al 2004), in assoluto la parentesi più lunga in una sola società.

Sinisa Mihajlovic ha vissuto sei anni da calciatore con la maglia della Lazio (Ansa) – Notizie.com

Lo ha sempre considerato il momento migliore della sua carriera a livello professionale e umano, anche se era comunque reduce dall’esperienza con la Stella Rossa di Belgrado dove aveva conquistato una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale, oltre a due campionati serbi. Con la Lazio però è stato diverso, è salito al livelo successivo. Ha vinto lo Scudetto, due Coppe Italia e altrettante Supercoppe italiane. Ma soprattutto ha vinto la Coppa delle Coppe e la Supercoppa europea, contribuendo a portare quella squadra in vetta al ranking Uefa (la coppia difensiva formata da lui e Fernando Couto era un incubo per qualsiasi attaccante).

Mihajlovic, la storia d’amore con la Lazio

A Roma si è sempre sentito a casa, nel vero senso della parola visto che con la famiglia si è stabilito lì, a prescindere dalle strade professionali intraprese successivamente. Con la tifoseria biancoceleste si è creato quasi automaticamente un rapporto viscerale e passionale, perché in lui sono sempre stati riconosciuti i valori di una grande persona prima ancora che di un grande calciatore. Ecco perché ogni volta che le strade si sono incrociate da avversari, da parte dei sostenitori laziali non è mai mancato il coro in suo onore, quello che gli era stato dedicato per via della sua facilità ad andare in gol su calcio piazzato: “E se tira Sinisa, e se tira Sinisa, e se tira Sinisa è gol“.

Mihajlovic e la Lazio, una storia d’amore (Ansa) – Notizie.com

Un motivetto che continuerà a riecheggiare all’Olimpico anche adesso che Mihajlovic non c’è più. Ogni volta che verrà assegnata una punizione in zona pericolosa, il ricordo di Sinisa ci sarà sempre per ogni laziale. Perché quella che hanno vissuto insieme non è stata una “semplice avventura”. E si è chiusa con un solo grande rammarico, quello di non aver visto le due strade unite ancora una volta pure nella sua seconda vita da allenatore. Ci sono state tante occasioni in cui sembravano esserci le condizioni. Lo avrebbero voluto i tifosi, lo avrebbe voluto lui. Alla fine, però, il destino ha sempre voluto che venissero prese altre vie.

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