L’ex tecnico di Roma e Juve ha commentato le prestazioni della Pulce: altro che esaltazione, il suo giudizio non è stato troppo generoso.
Soltanto due partite rimaste alla fine del Mondiale. La prima, la finale per il terzo e quarto posto tra Croazia e Marocco. La seconda, l’ultimo atto, per decretare la nazionale campione del mondo. L’Argentina di Messi contro la Francia di Mbappé: forse è riduttivo racchiudere la gara decisiva nei soli nomi dei due fuoriclasse, ma senza dubbio sono stati i calciatori trascinanti per Scaloni e Deschamps.
Compagni di club nel Paris Saint Germain, rivali domani pomeriggio in una sfida dalle mille emozioni e tensioni. Fabio Capello, che da ct ha vissuto una doppia esperienza sulle panchine di Inghilterra e Russia, ha commentato quanto visto finora in Qatar. Tra i vari temi toccati, in particolar modo, non è sfuggito il modo in cui ha commentato le prestazioni della Pulce. Un giudizio freddo, lontano dall’esaltazione che spesso ha accompagnato i suoi match con l’Albiceleste. “Messi è tornato a essere Messi. Questo, però, vale solo per Argentina-Croazia. Prima di questa partita camminava per il campo…”.
L’ex tecnico di Roma e Juventus, insomma, ha visto il numero 10 risparmiare le energie per la parte conclusiva del torneo iridato. “In finale sono arrivate Francia e Argentina, le due nazionali con un coefficiente tecnico superiore, di un altro livello. Messi e Mbappè hanno fatto la differenza”, ha aggiunto l’allenatore. Giocare d’inverno per la prima volta nella storia ha portato qualche vantaggio dal punto di vista atletico e tattico: “È stato un buon Mondiale. I calciatori sono arrivati freschi e quindi hanno corso molto. Gli allenatori non hanno concesso spazio agli avversari, ho visto grande attenzione”.