Quando si preparava per calciare le sue punizioni infallibili, la Curva Nord cantava: “E se tira Sinisa è gol”. Resterà per sempre nella storia
Una notizia terribile, Sinisa ha perso la sua partita più dura da giocare, contro un nemico quasi sempre invincibile, subdolo e scorretto. Ma non prima di aver combattuto come un leone quale era, con le unghie e con i denti il serbo è infatti rimasto attaccato alla vita e alla sua famiglia fino alla fine. Ha scelto di andarsene nel giorno in cui un’altra bandiera della Lazio era passata a miglior vita: Felice Pulici, scomparso il 16 dicembre del 2018.
Una dignità mostrata fuori dal comune quella dì Mihajlovic, che dopo l’annuncio della sua malattia nel 2019, ha iniziato a combattere. Lo stop dal calcio, la terapia, le apparizioni sporadiche in panchina, la sua ripartenza e poi la sua ricaduta. Momenti che tutti abbiamo vissuto con intensità e apprensione, che ci hanno fatto amare Mihajlovic come fosse uno di famiglia. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di conoscere i figli, scoprendo persone eccezionali.
Sono cresciuto con i suoi calci di punizione infallibili, con quell’attesa prima di tirare che quasi sempre si trasformava in un urlo per un suo gol. “E se tira Sinisa è gol”, cantava la Curva Nord. Un privilegio averlo visto giocare e vincere tutto con la Lazio, un dispiacere non averlo visto su quella panchina sulla quale avrebbe voluto sedersi ad ogni costo e che tanto desiderava. Sì, perché allenare la sua Lazio è sempre stato un sogno per Sinisa che non ha mai nascosto di essere tifoso del club biancoceleste.
Un uomo vero, apprezzato da tutti
Uomo vero, ha detto sempre quello che pensava. Non ha mai rinnegato le sue idee, le sue amicizie e ha sempre rivendicato ogni sua azione. Per questo era apprezzato da tutti. Perché di personaggi così, nel calcio di oggi, non se ne vedono più.
Tutti abbiamo sperato che potesse vincere anche questo battaglia. Ma questa volta non ce l’ha fatta. Lascia una moglie, Arianna e i suoi 5 splendidi figli che gli sono stati accanto durante tutto questo calvario e che adesso dovranno farsi forza per superare, o quantomeno alleviare, la perdita di una colonna portante della loro vita. Il nome Mihajlovic è già scritto nella storia della Lazio e nessuno potrà mai cancellarlo. Perché Sinisa, per tutti, sarà sempre invincibile.
A Dio Campione