Una inchiesta svela quali potrebbero essere i rischi dopo l’accusa che prende di mira un noto marchio fra i più famosi al mondo.
Un botta e risposta, l’accusa pesante in una vicenda che coinvolge anche il governo e una sorta di ammissione da parte dell’azienda, che spiega però cosa sta accadendo.
Nel mirino finiscono gli Oreo, e l’accusa è di quelle che contano. Secondo una inchiesta del giornale olandese Noordhollands Dagblad, nei famosissimi snack, fra i più amati e venduti al mondo, ci sarebbe ammoniaca. Il dito è puntato control la fabbrica Ofi-Olam. Da tempo, all’interno dello stabilimento di produzione, farebbero uso di questa sostanza mischiata alle fave di cacao, per raggiungere l’obiettivo di annerire i biscotti e aumentarne il gusto.
Il giornale sarebbe venuto a conoscenza di tutto ciò da parte di un informatore anonimo, che avrebbe svelato un particolare così pesante da spingere la redazione a portare avanti una vera e propria inchiesta, che ha poi incassato anche la risposta da parte dell’azienda.
Ammoniaca negli Oreo: l’accusa e la risposta
L’informatore avrebbe svelato al Noordhollands Dagblad che all’interno dello stabilimento “si utilizza ammoniaca in dosi massicce”. Il giornale ha inoltre indicato che il governo sarebbe a conoscenza di questa pratica, tacendo però sulla vicenda. La risposta dell’azienda è quindi arrivata puntuale e non ha sconfessato l’articolo che accusa la fabbrica.
In sostanza è chiarito che l’ammoniaca viene utilizzata come “soluzione alcalinizzante per alcune polveri di cacao al fine di modificarne il colore o il sapore de prodotto finale”. Eric Nederhand, direttore dell’azienda, ha poi spiegato che “nel prodotto finale non restano che poche tracce di ammoniaca”, specificando inoltre che l’utilizzo è registrato come additivo alimentare nelle specifiche di ogni ingrediente.
Arriva inoltre la nota di Mondelez, che produce anche altri biscotti. La spiegazione è tutta nel “carbonato di ammonio”, che “non incide sulla qualità degli alimenti o sulla sicurezza del prodotto”. Anche dall’Italia però le reazioni non sono mancate. Salvini ha chiesto “chiarezza immediata” sulla vicenda che riguarda un prodotto molto utilizzato da parte dei giovani e dei bambini.