Sinisa era un uomo schietto e sincero e le sue conferenze stampa o interviste regalavano sempre spunti interessanti
Mihajlovic se nâè andato ieri e il mondo del calcio sâè stretto in un immenso abbraccio collettivo alla famiglia di Sinisa. Unanime il cordoglio di tanti protagonisti passati e presenti del calcio. Mihajlovic non era un personaggio comune, aveva una personalitĂ debordante, un carisma trascinante. Mai banale, mai scontato, spiazzante a volte, sicuramente unico. Manca giĂ e mancherĂ ancora tantissimo. CosĂŹ come mancheranno le sue frasi celebri, le sue conferenze stampa piene di spunti di riflessione, manna per i giornali che dalle sue parole avevano sempre lâassist per un titolo.
Sta girando tanto, in queste ore, sui social, la conferenza stampa dellâottobre 2016, quando Sinisa era allenatore del Torino e aveva affidato la fascia di capitano a Marco Benassi, allora 22enne. Un giornalista chiede a Mihajlovic se fosse difficile per un giovane indossare i gradi di capitano, ma la risposta fu iconica: âNo, non è facile svegliarsi alle 4.30 e andare a lavorare alle 6, fare tutto il giorno e non arrivare a fine mese, questo non è facile. Questo deve essere un piacere, deve essere contento, perchĂŠ è una persona fortunata come tutti noi che facciamo questo lavoroâ.
Celebre anche la citazione di Dante, ai tempi della Samp: âOggi mi sono portato in conferenza un libro per farmi aiutare, è la Divina Commedia del Sommo Poeta. NellâInferno, Dante parla di Ulisse quando incita i suoi ad andare oltre le Colonne dâErcole. Vorrei fare lo stesso e spronare i miei ragazzi ad andare avanti, senza accontentarsi. Non so dove siano le nostre Colonne dâErcoleâ. Altra citazione celebre, quella di Mandela, a Bologna: âRispetto alle ultime gare le difficoltĂ aumenteranno, ma come diceva Mandela âSiamo padroni del nostro destino e capitani della nostra animaââŚâ. E guai a parargli di paura di giocare un derby: âChi non se la sente di giocarlo, vada a fare il ragioniereâ.