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Influenza, Galli: “Vi spiego perché ci sono numeri alti tra i bambini”

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Francesco Spagnolo

L’infettivologo Massimo Galli in esclusiva ai nostri microfoni: “L’influenza era attesa, ma purtroppo non ci siamo preparati bene”.

I casi di influenza in Italia sono in continuo aumento e la maggior parte dei contagi si stanno registrando tra i bambini. La nostra redazione ha contattato Massimo Galli, ex primario di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, per fare un po’ il punto della situazione.

Massimo Galli in esclusiva ai nostri microfoni sull’influenza – Notizie.com – © Ansa

L’evento era atteso, ma non abbiamo fatto moltissimo – spiega Galli ai nostri microfoni – dopo tre anni di pandemia con le restrizioni sociali, l’influenza per un paio d’anni sembrava ormai scomparsa in maniera drastica. E quel risultato era merito delle mascherine. La scorsa estate, però, l’Australia ci aveva raccontato una storia molto chiara: era in arrivo una brutta epidemia stagionale e noi non ci siamo preparati al meglio per affrontarla“.

Sul perché sta colpendo specialmente i più piccoli Galli non ha dubbi: “Molti bambini non sono stati vaccinati e soprattutto non erano mai venuti a contatto con questo tipo di influenza. Al momento ci troviamo con un picco più elevato di quello avuto nella stagione 2017-2018, ma è molto anticipato. Questo significa che verosimilmente i casi non scenderanno in poco tempo“.

Galli: “I Pronto Soccorso sono in difficoltà”

Galli a ‘Notizie.com’: “I Pronto Soccorso sono in difficoltà per il numero importante di richieste di intervento’ – Notizie.com – © Ansa

Galli ricorda che “attualmente abbiamo due virus respiratori in circolazione e questo è un dato di fatto. Il Covid circola ancora in maniera molto forte e anche quello influenza sta procurando diversi problemi. Ricordiamo che per il secondo i medici non fanno diagnosi. I casi vengono registrati da una serie di medici sentinella. Il grande incremento iniziale registrato da noi ci fa pensare che molto probabilmente assisteremo in parte a quello che si era visto in Australia“.

L’infettivologo si sofferma anche sulla situazione degli ospedali italiani: “I dati ci dicono che i Pronto Soccorso sono in fase di notevole difficoltà perché le richieste di intervento si moltiplicano. Per il momento, invece, i posti di rianimazione sono stabili“.

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