In attesa della finale dei mondiali tra Francia e Argentina, molti si stanno chiedendo che cosa farà Jorge Mario Bergoglio durante i 90 minuti della gara. Anche il Pontefice seguirà l’evento in televisione, direttamente dal Vaticano? No, non sarà così. Ma c’è una ragione ben precisa.
Da giorni siti e quotidiani si stanno inseguendo per cercare di capire che cosa farà questa sera il Pontefice. La risposta, però, è molto chiara e va oltre il suo amore per il calcio, per risalire fino a un celebre voto che il Papa argentino fece molti anni fa, e di cui non ha mai fatto mistero.
L’amore del Papa per il gioco del “Fútbol”
Per quanto riguarda il trasporto per il gioco del “Fútbol”, come viene chiamato in Argentina, non vi sono di certo dubbi. Da giovane giocò nel ruolo di portiere, esperienza che definiì in un’intervista alla Gazzetta dello Sport “una grande scuola di vita”, in quanto “deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte”. Non con grandi risultati, confessò divertito. “Da piccolo mi piaceva il calcio ma non ero tra i più bravi, anzi ero quello che in Argentina chiamano un para dura”, letteralmente una gamba dura.
Bergoglio è tuttavia ancora oggi un grande tifoso, tanto dell’Albiceleste quanto degli Azulgrana del San Lorenzo de Almagro, la squadra del Barrio de Boedo, periferia sud di Buenos Aires, che andava a vedere da bambino allo stadio, e di cui oltre ad essere tifoso ne era anche socio ai tempi in cui rivestiva nella capitale argentina il ruolo di arcivescovo.
“Ricordo con piacere quando da bambino con la mia famiglia andava allo stadio, El Gasòmetro. Ricordo molto bene il campionato del 1946 che il mio San Lorenzo vinse. Ricordo quelle giornate passate a vedere i calciatori giocare e la felicità di noi bambini”, fu un’altra sua affermazione.
Non guarderà la partita in televisione, assicurano gli amici
Tuttavia, anche se con il cuore probabilmente tiferà Argentina, tutti gli amici più stretti e il suo entourage assicura sul fatto che non guarderà affatto la partita. La motivazione ci porta ben indietro nel tempo, per la precisioni a pochi giorni dopo la sconfitta dell’Argentina alla finale di Italia 90, dell’8 luglio 1990. Infatti è dal lontano 15 luglio 1990 che il Papa non guarda più la televisione. Quella sconfitta fu per lui così dolorosa che decise di non volere più provare quella triste emozione.
In quell’occasione Bergoglio fece infatti un voto alla Vergine del Carmelo, promettendo di non guardare più la televisione, nemmeno per seguire la sua squadra del cuore. Ma “c’è una guardia svizzera che ogni settimana mi lascia i risultati”, ha confidato di recente. Anche perché nell’appartamento in cui ha scelto di vivere, la suite 201 di Casa Santa Marta, luogo piuttosto anomale, e unico, per un Pontefice, non c’è nemmeno un televisore.
Nel 2014, quando ci fu la sfida finale tra Argentina e Germania, la Santa sede dovette affrettarsi a smentire un derby il Papa regnante e l’emerito, Joseph Ratzinger. Quest’anno il problema non si pone, anche se di certo non sono passati inosservati gli incontri tra Bergoglio e la stella argentina Lionel Messi, che ha conosciuto negli scorsi anni definendolo anche “un grande campione” in un videomessaggio di un paio di anni fa. Altrettanto noto è il fatto che dal Conclave del 2013 Francesco non è mai tornato in Argentina, quasi a voler marcare la distanza tra l’amore viscerale per la sua terra e il suo ruolo di Papa di tutti, capo dei cattolici del mondo intero.
Il messaggio prima dell’inizio dei Mondiali in Qatar
Prima dell’inizio dei Mondiali in Qatar, il Pontefice ha voluto anche lasciare un messaggio molto forte, in particolare dopo le polemiche scaturite in relazione al rispetto dei diritti umani da parte del Paese del Golfo mediorientale. “Desidero inviare il mio saluto ai giocatori, ai tifosi, e agli spettatori che seguono da vari continenti i campionati mondiali di calcio che si stanno giocando in Qatar”, disse il Papa, aggiungendo: “Possa questo importante evento essere occasione di incontro e di armonia tra le nazioni lavorando la fratellanza e la pace tra i popoli”.
Quindi, anche se Bergoglio con il cuore potrebbe essere presente sul campo di Doha, non lo sarà con i suoi occhi. Però ha voluto comunque lasciare un pensiero alle due nazionali. “Ai vincitori tutti fanno auguri, ma io li invito che vivano questo con umiltà. E a coloro che non vincono, che lo vivano con gioia. Perché il valore più grande non è vincere o non vincere, ma giocare pulito“, ha affermato a favore dei microfoni di Canale 5.
“Ambedue abbiano il coraggio di darsi la mano”, ha continuato il Papa argentino. “Quanto è brutto quando vedo due squadre che alla fine della partita non si stringono la mano. Dobbiamo crescere nello spirito sportivo. Io mi auguro che questo Campionato Mondiale aiuti a riprendere lo spirito sportivo, che ti fa nobile“.