Il direttore sportivo della Lazio ha parlato alla fine della cerimonia funebre svolta stamattina alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica a Roma.
Un mare di affetto per Sinisa Mihajlovic. Il giorno dell’ultimo saluto al calciatore, all’allenatore, all’uomo con la maiuscola. Persone arrivate da tutta Italia, dalle nazioni e nazionali che più ha sentito sue, dai club in cui ha militato (come giocatore e nelle successive esperienze da tecnico), da coloro che gli volevano bene perché lo conoscevano o perché lo hanno ammirato su un campo da calcio, col suo solito spirito guerriero.
Piena, pienissima di gente, la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica a Roma. La Lazio, squadra con cui il serbo ha vinto lo Scudetto del 2000 (il secondo e ultimo tricolore della storia biancoceleste), è arrivata alla cerimonia funebre in pullman nella sua totalità: l’intera rosa presente, l’allenatore Maurizio Sarri, il presidente Claudio Lotito, il direttore sportivo Igli Tare.
Proprio il ds laziale, poco dopo l’uscita del feretro dalla Basilica, ha parlato ai cronisti che hanno seguito le esequie svolte stamattina nella Capitale (alle ore 11.30): “Voglio dire due parole su un grande uomo prima di tutto. Ha dato tantissimo al calcio, non solo a quello italiano, ma anche a livello mondiale. Lo ricordo con grande rispetto come grande giocatore e grande uomo”, ha detto Tare, interpellato su quella che è stata la figura di Mihajlovic.