Panettone e pandoro non possono mancare a Natale, quest’anno è cambiata la tendenza e in commercio se ne trovano di alternativi nel gusto e nel sapore
Non possiamo dire che sia Natale se sulla tavola dopo la cena della vigilia o il pranzo del 25 dicembre non arriva il pandoro o il panettone a concludere in bellezza il pasto. Nonostante l’inflazione, i rincari degli ultimi mesi e le difficoltà nel pagare le bollette energetiche sembra che gli italiani non intendano rinunciare alla tradizione di riunire tutta la famiglia intorno alla tavola per queste feste molto sentite della nostra tradizione. E il pandoro e il panettone sono assolutamente parte integrante di questa tradizione.
Pandoro e panettone nascono in due periodi lontani tra di loro. Se il Panettone nasce presso la corte di Ludovico il Moro, nella seconda metà del 1400, il Pandoro a Verona si afferma alla fine dell’Ottocento. In entrambi i casi la loro nascita viene attribuita a storie che poi sono sforate in vere e proprie leggende.
Nonostante le tante difficoltà di questo ultimo periodo, anche il Natale 2022 vedrà tanti italiani festeggiare in famiglia la cena della vigilia e la giornata del 25 dicembre. Una cena e un pranzo che non possono concludersi con un panettone o un pandoro sulla tavola e allora siamo al solito dilemma: pandoro o panettone? Per questa stagione la nuova tendenza è farcire entrambi i dolci tipici natalizi e anche i grandi chef consigliano di assaggiarli “arricchiti”. La prima scelta da effettuare è tra quelli classici o quelli artigianali, alto o basso, glassato o meno. Questo perché negli anni il panettone o il pandoro sono sempre più variegati nei gusti e rendono anche più complicata la scelta. Anche i grandi marchi hanno compreso il cambio nel gusto dei consumatori e, quello che una volta era soltanto una peculiarità dei prodotti usciti dalle pasticcerie artigianali, ora è in commercio e se ne trovano di tutti i tipi.
Oltre i classici prodotti, ora sono arrivati in commercio quelli variegati e i dolci per eccellenza del Natale italiano hanno cambiato la loro essenza principale. Per questo Natale vanno molto di moda quelli “alcolici”, cioè creazioni artigianali aromatizzate con acquaviti e distillati che, oltre a essere gustosi, inebriano letteralmente i sensi e possono arrivare a sostituire la grappa o gli amari che concludono i pasti. Il panettone e il pandoro, anche se preparati dalla grande industria e non dalla pasticciera, devono rispettare la ricetta tradizionale e lunghi tempi di lavorazione. Questi dolci sono un prodotto vincolato da regole stabilite nel 2005 da un decreto interministeriale che ne tutela la qualità. Soltanto rispettandole può fregiarsi di questo nome: deve essere fatto con burro e mai con altri grassi e contenere una certa quantità di tuorlo d’uovo, canditi e uvetta. Il lievito deve essere naturale, ottenuto dalla lavorazione precedente, per dare il tipico sapore leggermente acido all’impasto.