Il ministro Nordio in audizione alla Commissione Giustizia del Senato è ritornato sul caso Palamara e sulle intercettazioni. Ecco le sue parole.
Audizione in Commissione Giustizia del Senato per il ministro Nordio. Il titolare della Giustizia, come riportato dall’Ansa, nel suo intervento ha ricordato che “la porcheria sulle intercettazioni è continuata anche dopo la legge Orlando, basta vedere l’inchiesta sul sistema Palamara, cosa è successo su cose che non avevano a che fare sulle indagini e, aggiungo, cosa non è uscito“.
“Sono state selezionate, pilotate, diffuse secondo gli interessi di chi le diffondeva – ha continuato il ministro – e non sono state ancora tutte rese pubbliche o ascoltate ai difensori o individuate nelle forme di perizia. Almeno fino a ieri, perché quel processo sta andando ancora a rilento“.
E sul lavoro fatto dall’ex ministro Orlando Nordio non ha dubbi: “Stava andando nella direzione giusta, poi s è fermato, non ha raggiunto lo scopo come si è visto con le intercettazioni di Palamara“.
Nordio sulle intercettazioni preventive: “Non è cambiato nulla”
Nordio si è soffermato anche sulle intercettazioni preventive: “Noi non abbiamo cambiato nulla. Semplicemente è stato solo trasferito un piccolo capitolo dal ministero della Giustizia al Mef e, certo che il Dicastero ne era a conoscenza, abbiamo dato il nostro parere favorevole“.
E sulla questione delle spese per le intercettazioni degli 007, che riguardano le attrezzatture ha aggiunto: “Non è cambiato nulla, non riesco a capire perché la stampa abbia dato questa enfatizzazione straordinaria“.
Da parte del ministro, quindi, parole che sembrano confermare da una parte l’intenzione di cambiare passo in modo importante sulla giustizia. L’obiettivo è quello di proseguire sulla strada presa da Orlando in passato e cercare di rendere sicuramente migliore tutto il sistema. Allo stesso tempo Nordio in questo intervento ha voluto mettere fine a quelle le polemiche riguardanti sia le intercettazioni preventive che le spese effettuate per quelle degli 007.
