Arrivano finalmente buone notizie sul fronte del prezzo del gas che sembra aver subito un deciso calo e sia tornato ai livelli dello scorso anno
Proprio in coincidenza con l’approvazione del tetto del gas in Europa, le quotazioni sono scese del 30 per cento in pochi giorni, tornando al livello di prima dello scoppio della guerra. Ma incidono soprattutto il meteo favorevole, la crescita delle rinnovabili, la disponibilità di Gpl e il calo della domanda.
Con sede in Olanda, il Ttf è il mercato virtuale per lo scambio di gas naturale ed è il principale riferimento sui prezzi del gas per l’Europa e l’Italia, dato che i fornitori acquistano il gas che verrà poi venduto ai consumatori secondo la base di partenza offerta proprio dall’indice presente sul Ttf.
E’ arrivata proprio in concomitanza con le feste di Natale, quasi come un bellissimo regalo, la buona notizia per l’economia e per le bollette di cittadini e imprese in Europa, ma per l’Italia in particolare, a pochi giorni dalla revisione mensile delle tariffe, il prezzo del gas è tornato ai livelli precedenti alla guerra in Ucraina. Le quotazioni sono scese sotto ai 90 euro al megawattora, una decisa discesa che non si vedeva da molti mesi a questa parte, ma soprattutto ha fatto tornare il prezzo al livello del 23 febbraio scorso cioè il giorno precedente l’inizio dell’invasione russa del territorio dell’ucraina. Potrebbe sembrare una coincidenza, ma molto probabilmente l’accordo sul tetto massimo del prezzo del gas raggiunto la settimana scorsa a Bruxelles dai paesi Ue ha avuto il suo peso nel calmierare comunque il mercato.
Come detto, il primo fattore da tenere in considerazione per provare a spiegare il calo del prezzo del gas è da ricercare nel recente accordo Ue sul tetto massimo del prezzo del megawattora. I 180 euro decisi hanno avuto un effetto placebo sulla fluttuazione del prezzo e soprattutto hanno contribuito a rallentare speculazioni varie. Il clima relativamente mite di questo inizio di stagione invernale ha limitato la richiesta, le temperature sono, in molte zone d’Europa, Italia compresa, al di sopra delle medie stagionali e hanno rallentato l’accensione delle caldaie per il riscaldamento. Le quotazioni hanno perso il 40 per cento, e tutto fa pensare che dovrebbero scendere ancora, visto che fino a Capodanno le condizioni meteorologiche sono del tutto favorevoli, con temperature sopra le medie e abbondanza di vento.