Chi rifiuta l’offerta di lavoro perderà l’assegno: arriva però una indicazione precisa che farò discutere. Ecco di cosa si tratta.
C’è una voce eliminata dal Parlamento che cambia radicalmente il Reddito di Cittadinanza, e rappresenta un passaggio importante in vista di una nuova stretta.
Il sussidio, al centro delle tematiche di campagna elettorale e dei primi passi del nuovo governo, subirà una revisione immediata dopo che la dizione “congrua”, associata alla offerta di lavoro che potrebbe arrivare a chi percepisce il reddito, è stata eliminata. In sostanza questo passaggio indica che nell’offerta non saranno considerate le esperienze o le competenze maturate, ma soprattutto la distanza dal luogo di lavoro dal domicilio. Dopo i tagli arriva quindi una nuova revisione che farà discutere e che imporrà di accettare le offerte di lavoro.
Reddito di Cittadinanza: ecco cosa cambia
La nuova revisione sul Reddito di Cittadinanza cambierà nuovamente il modo di ricevere e quindi di accettare o declinare le posizioni di lavoro proposte. Se prima l’offerta doveva essere entro 80 kilometri da casa, e quindi per una distanza raggiungibile in un massimo stabilito di 100 minuti con i mezzi pubblici, adesso non sarà più così. Qualsiasi proposta dovrà essere accettata, altrimenti in automatico scatterà lo stop all’assegno.
Con la proposta approvata in Legge di Bilancio 2023 quindi, i beneficiari di Reddito di Cittadinanza dovranno unicamente accettare la prima offerta di lavoro, sia essa congrua o meno. L’ipotesi di accorciare ulteriormente la durate del sussidio è stata invece al momento accantonata. Sarà quindi possibile percepire il sussidio per la durata di 8 mesi per tutti coloro che sono occupabili e che hanno meno di 60 anni, e 12 mesi per gli inoccupabili e over 60, con figli e disabili a carico. Il Reddito di Cittadinanza non si potrà rinnovare né al termine degli 8 mesi, né dopo i 12. La misura sarà quindi definitivamente abrogata e il governo intende sostituirla con un nuovo piano che ancora non è stato chiarito.