Questa volta è proprio la Cina ad avere lanciato un appello agli Stati Uniti per voce del Ministro degli Esteri: “Stop al bullismo”.
“Stop al bullismo unilaterale contro la Cina da parte degli Stati Uniti, che mentre dicono di cercare il dialogo puntano il coltello contro Pechino” sono queste le parole riportate dall’Adnkronos da parte del Ministro degli Esteri cinese Wang Yi.
Delle parole davvero molto forti che sono state espresse con forza durante la lunga conversazione telefonica che il Ministro degli Esteri cinese, ha avuto appunto con il segretario di Stato Americano Antony Blinken.
Ma il loro dialogo non è finito qua, secondo sempre quando riporta l’Adnkronos, sono stati anche altri gli argomenti toccati che hanno sempre a che vedere con gli Stati Uniti d’America.
“Gli Stati Uniti non dovrebbero invocare il dialogo e allo stesso tempo contenere la Cina, parlare di cooperazione, ma puntare il coltello contro la Cina. Questo non è gestire le controversie, ma intensificare i conflitti” sono queste sempre le parole del Ministro degli Esteri cinese e ancora: “La Cina continuerà a difendere la propria sovranità e gli interessi per lo sviluppo. Gli Stati Uniti devono prestare attenzione alle preoccupazioni giustificate della Cina e smettere di cercare di contenerla. E soprattutto non sfidare le linee rosse della Cina”, ha poi concluso sempre secondo quanto riporta l’Adnkronos.
Il dialogo è venuto fuori proprio nel colloquio telefonico che il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha portato avanti proprio con il Segretario di Stato americano Antony Blinken, che è stato anche invitato proprio a mettere in atto le strategie che qualche tempo fa erano state discusse dallo stesso Xi Jinping insieme con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Bali, in Indonesia, durante il loro incontro.
Insomma una situazione davvero incresciosa che almeno per il momento non ha trovato la risposta ufficiale da parte degli Stati Uniti o del portavoce dello stesso Presidente Joe Biden. Non resta che attendere per capire come andrà avanti il dibattito e se gli accordi verranno o meno rispettati.