Nelle decisioni prese dal Consiglio dei Ministri che prolungano i termini delle scadenze spiccano quelle per le ricette elettroniche e per le iscrizioni al nido
E’ stato varato in questi giorni da Palazzo Chigi il via libera al decreto Milleproroghe, dopo la riunione del Cdm che si è tenuta sotto la presidenza del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il consueto provvedimento di fine anno che allunga i tempi per l’applicazione di norme, versamenti e discipline di ogni genere. Sono moltissimi gli ambiti interessati, dal lavoro ai servizi segreti fino ai buoni pasto.
Approvato il Milleproroghe
Approvato il decreto che sposta le date di scadenza di alcuni versamenti e di alcune decisioni prese in tempo di pandemia e che andavano quindi riconsiderati. Il decreto ha interessato molte situazioni che andavano incontro a scadenze troppo ravvicinate per poter essere modificate in tempi brevi. Tra le misure previste in materia di salute la prima decisione presa, che aveva anche creato alcuni malumori soprattutto tra i medici, è la proroga fino al 31 dicembre 2023 dell’efficacia delle disposizioni in materia di utilizzo della ricetta elettronica, quindi la possibilità per i medici di inviarne il numero per email o messaggi.
Poi, il contratto di espansione è stato prorogato per il biennio 2024 e 2025. Inoltre è stata ampliata la platea delle imprese ammesse al contratto, mentre è stata ridotta da 1.000 a 500 la soglia dei dipendenti necessaria per avere una riduzione dei versamenti a carico del datore in caso di incremento delle assunzioni. Inoltre si proroga di altri 6 mesi, cioè fino al 30 giugno 2023, il termine per l’IMU relativa al 2021 da parte di enti pubblici e privati. Gli operatori sanitari, già esentati dall’obbligo della fatturazione elettronica fino al 2022, potranno continuare a evitare questo adempimento anche nel 2023. Slitta al 2023 l’esenzione dall’imposta di bollo per la certificazione dei dati anagrafici in modalità telematica.
Pubblica amministrazione, Iva e asili nido
E’ stato fatto slittare il termine per l’aggiudicazione dei bandi riguardanti i progetti per i nuovi asili nido: il decreto prevede uno slittamento dal 30 marzo a fine maggio. Sono stati presi anche provvedimenti per prorogare, in alcuni casi sino al 1 gennaio 2024, la possibilità di assumere a tempo indeterminato nei corpi di Polizia, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e di alcuni ministeri come quello dei Trasporti, della Difesa, dell’Economia, dell’Agricoltura e dell’Interno. Sul fronte dell’Iva viene spostato al 1° gennaio 2024 il termine per l’applicazione dell’obbligo di inviare i dati sulle operazioni fatte ogni giorno, “all’ammontare globale dei corrispettivi delle operazioni imponibili e alle relative imposte attraverso strumenti tecnologici che garantiscono l’inalterabilità e la sicurezza dei dati, compresi i POS”.
Mentre, fino alla fine del 2023, arriva anche lo stop ai termini per gli obblighi contributivi riferiti alle gestioni previdenziali dei pubblici dipendenti, e si differisce quello entro il quale la Pubblica amministrazione che ha rapporti di co.co.co è tenuta a versare i contributi per la gestione separata. E’ stata prorogata al 31 dicembre 2023 la durata dell’amministrazione straordinaria di Alitalia, mentre differisce al 31 luglio 2023 il termine di efficacia del contratto di servizio vigente tra il Ministero delle imprese e del Made in Italy e la Rai.